Svante, mister Thunberg "Greta ci accusava: siete due grandi ipocriti"

Il papà della baby-attivista: «All'inizio avrei voluto che mia figlia continuasse la scuola»

Svante, mister Thunberg "Greta ci accusava: siete due grandi ipocriti"

Fosse stato per lui, Greta starebbe a scuola, sui banchi. E riserverebbe il suo broncio e le sue invettive sui cambiamenti climatici e le minacce che gravano sul Pianeta Terra ai compagni, ai professori, alla famiglia. «Non ero d'accordo con la sua idea di saltare scuola per combattere la sua battaglia per l'ambiente», confessa Svante Thunberg, il papà di quella che è stata eletta «persona dell'anno 2019» dal Time pur avendo appena 16 anni.

Il padre di Greta quindi non è esattamente il primo dei «gretini» (parola della quale peraltro ci occupiamo nell'inserto che oggi dedichiamo alle parole del 2019). Lo racconta in un'intervista radiofonica alla Bbc questo cinquantenne svedese con l'aria della rockstar in disarmo, con un passato di attore in una serie dall'impronunciabile (per noi) titolo Skärgårdsdoktorn. Con il signor Thunberg ai microfoni di Radio 4's Today c'era anche la sua ben più nota figlia, che ha anche interagito con il celebre naturalista David Attenborough. Ma il protagonista per una volta è stato lui, il «signor Greta», il papà dell'adolescente più famosa del mondo. Che ha svelato molte cose della vita della sovraesposta figlia. Ad esempio il fatto che la trasformazione in attivista ha salvato la ragazzina «da una depressione con cui ha lottato per tre o quattro anni» e per la quale «aveva smesso di parlare, smesso di andare a scuola e perfino smesso di mangiare», cosa che mister Thunberg definisce «l'incubo peggiore per un genitore».

Per aiutare Greta in difficoltà la famiglia si mobilitò. Il papà decise di trascorrere più tempo con la figlia e con l'altra figlia più giovane di un anno, Beata. La madre, Malena Ernman, famosa cantante di opera che in versione pop rappresentò la Svezia in un'edizione dell'Eurovision Song Contest qualche anno fa, stracciò diversi contratti per restare in famiglia. Diversi medici furono contattati finché i due genitori non decisero che la strada giusta per la figlia, a cui già dall'età di 12 anni era stata diagnosticata la sindrome di Asperger, era consentirle di guardare le cose dall'esterno della scatola». Fu in quel momento che nacque la Greta che oggi tutto il mondo conosce. Perché da allora la ragazzina impacciata e depressa si impallinò di cambiamento climatico e lesse tutto quello che poteva sull'argomento. le prime vittime di questa ossessione furono proprio i genitori: «Ci accusava di essere dei grandi ipocriti. Ci diceva: Per i diritti di chi state combattendo?. Tutto questo fin quando non iniziammo a prendere sul serio le istanze climatiche».

Da quel momento casa Thunberg divenne un laboratorio di buone pratiche ambientali, Malena smise di prendere aerei (come in seguito la figlia), Svante divenne vegano e prese ad accompagnare Greta nei suoi giri per il mondo, e anche nella «crociera» in barca a vela verso i vertici dell'Onu sul clima a New York and Madrid. «Ho fatto queste cose perché penso siano la cosa giusta da fare. Ma le ho fatte non per salvare la Terra ma per salvare mia figlia. Ho due figlie e mi interessa solo che siano felici». Certo il punto di vista del papà è a dir poco originale: «Voi pensate che lei non sia ordinaria adesso perché è speciale ed è molto famosa e tutte queste cose. Ma per me lei adesso è una bambina normale, riesce a fare tutte le cose come le altre persone».

Meno normale è l'odio a cui è inevitabilmente soggetta: «Sono preoccupato per le fake news e tutte le cose che la gente prova a fabbricare su di lei». Ma Greta sembra non risentirne: «Lei ride la gran parte del tempo». Beata lei.

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