La svolta del Papa: via il cardinale hard

Bergoglio «dimissiona» O'Brien, l'arcivescovo irlandese accusato di abusi: primo caso dal 1927

La svolta del Papa: via il cardinale hard

Il titolo di cardinale resta ma è privo di valore e ridotto alla sola valenza onorifica, perché tutti i diritti e le prerogative concesse a un porporato decadono. La mossa del Papa che scuote la Chiesa. Bergoglio ha infatti accettato «la rinuncia ai diritti e alle prerogative» del cardinale scozzese Keith Michael Patrick O'Brien, coinvolto in uno scandalo sessuale con alcuni seminaristi.

Una decisione che - fanno sapere dai Sacri Palazzi - è stata presa da O'Brien di concerto con il Papa che in qualche modo avrebbe indotto l'arcivescovo emerito di Saint Andrews e di Edimburgo a fare un passo indietro rinunciando ai diritti cardinalizi.

Il caso di O'Brien aveva scosso la chiesa locale e il Vaticano. Tanto che nel 2013 l'arcivescovo aveva deciso di non partecipare al Conclave che poi avrebbe eletto Jorge Mario Bergoglio, dopo che numerosi fedeli avevano chiesto a gran voce al porporato di non presentarsi alla votazione nella Cappella Sistina.

Di fatto, Papa Francesco toglie la porpora - anche se non il titolo - all'arcivescovo emerito che dunque non potrà più usufruire dei diritti previsti dai canoni 349, 353 e 356 del Codice di diritto canonico. Ovvero, in primis, O'Brien, che ha 77 anni, non entrerà in un futuro Conclave, non potrà partecipare ai Concistori né ordinari né straordinari, né alle riunioni del collegio cardinalizio o ai summit che il Pontefice organizza in Vaticano con i «principi della Chiesa».

La decisione è arrivata al termine di un «lungo itinerario di preghiera», si legge nella nota a firma del decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano. «Il Papa manifesta a tutti i fedeli della Chiesa in Scozia la sua sollecitudine pastorale e li incoraggia a continuare con fiducia il cammino di rinnovamento e di riconciliazione».

Prima la rinuncia alla guida della diocesi di Edimburgo; poi la decisione di non partecipare al Conclave nel 2013; infine l'annuncio di «lasciare la Scozia, d'intesa con Papa Francesco, per alcuni mesi di rinnovamento spirituale, preghiera e penitenza». Ora, la lettera di dimissione da cardinale, presumibilmente decisione concordata e sollecitata dalla stessa Santa Sede e accolta dal Pontefice argentino.

«Desidero ripetere le scuse che avevo fatto alla chiesa cattolica e al popolo scozzese circa due anni fa, il 3 marzo 2013», afferma in una lettera O'Brien. «Ho detto allora che ci sono stati momenti in cui la mia condotta sessuale è caduta al di sotto degli standard a me richiesti. Di questo sono profondamente dispiaciuto». Ora il «cardinale» si ritirerà a vita privata. «Ringrazio Papa Francesco per la sua cura paterna che ha avuto nei miei confronti e coloro che ho offeso in qualche modo. Continuerò a non avere alcun ruolo nella vita pubblica della chiesa scozzese e dedicherò il resto della mia vita al ritiro e alla preghiera, specialmente per l'arcidiocesi di Saint Andrews e di Edimburgo, per la Scozia e per coloro che ho offeso in ogni modo», ha aggiunto O'Brien nella missiva. L'inedita decisione del Papa è un altro tassello importante nella linea della tolleranza zero verso abusi sessuali commessi da religiosi, iniziata già con Benedetto XVI e proseguita con forza e coraggio da Bergoglio. Un caso analogo era avvenuto solamente nel 1927, ma per ben altri motivi. Di fatto quello di O'Brien è il primo caso di 'dimissioni' di un cardinale a causa di abusi sessuali.

«Una volta questi episodi si nascondevano più facilmente - afferma al Giornale padre Hans Zollner, membro della

Commissione per la protezione dei minori voluta da Bergoglio - oggi addirittura un cardinale è costretto a dimettersi. Si tratta di qualcosa di molto grave e importante perché arriviamo anche ai vertici e ai principi della Chiesa».

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