La svolta di Zelensky: "Mosca al vertice di pace"

Il leader ucraino apre alla partecipazione russa. Appello all'Occidente: servono 25 sistemi Patriot

La svolta di Zelensky: "Mosca al vertice di pace"
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Zelensky cambia strategia e prova a giocare su due tavoli: punta le fiches su un processo di pace aperto anche a Mosca, ma chiede anche armi a Washington, convinto che il sostegno non mancherà indipendentemente da chi sarà l'inquilino della Casa Bianca. Il presidente ucraino si è detto per la prima volta favorevole alla partecipazione della Russia al futuro vertice di pace organizzato a Kiev, dopo i primi colloqui di metà giugno in Svizzera orfani di una delegazione del Cremlino. «Penso che i rappresentanti russi dovrebbero partecipare a questo secondo summit - spiega ai giornalisti - e mi auguro che un piano per un simile incontro possa essere pronto a novembre». Al tempo stesso invoca l'appoggio militare americano: «il ritardo nelle consegne ha indebolito la nostra posizione sul campo di battaglia e scoraggiato i soldati».

Zelensky, che ha nominato il generale Trepak comandante delle forze operative speciali, reputa urgente il trasferimento a Kiev di almeno 25 sistemi di difesa aerea Patriot, per scongiurare un nuovo bagno di sangue come quello del 7 luglio. E che sia Biden o Trump alla guida degli Usa poco importa: «Lavorerò con chiunque, non sono preoccupato». Sulla possibilità di utilizzare armi occidentali per colpire la Russia chiarisce: «Alcuni partner internazionali non hanno accolto con favore gli attacchi a lungo raggio, per questo stiamo sviluppando sistemi di nostra produzione». Tutto questo mentre il segretario alla Difesa americano Austin afferma che gli F-16 sono in viaggio verso Kiev.

Sulle possibili trattative di pace si è espresso anche il premier ungherese Orban, che ha inviato una lettera ai leader del Consiglio Europeo (che sostengono di non averla ricevuta) per informare come procedono i negoziati e le esperienze della prima fase della sua missione dopo gli incontri con Zelensky, Putin e Trump. Orban è convinto che quella di Budapest sia «l'unica cancelleria in grado di negoziare con tutte le parti. Se l'Europa vuole la pace e avere un ruolo decisivo nella risoluzione della guerra e nella fine dello spargimento di sangue, deve ora elaborare e attuare un cambiamento di direzione». Orban ritiene che l'intero periodo di presidenza dell'Ue a bandiera ungherese debba essere utilizzato per creare le condizioni dei negoziati di pace.

Nel frattempo la guerra procedere, e nell'873esimo giorno di combattimenti le forze ucraine hanno consolidato le posizioni riconquistate a Vovchansk, a nord-est di Kharkiv, mentre nelle ultime ore quelle russe sono avanzate a ridosso di Avdiivka e a Pokrovsky, a nord di Donetsk, dove il comandante in capo Syrskyi, anche su pressione dei parenti dei soldati, ha aperto un'indagine per le

ingenti perdite. Su un possibile allargamento del conflitto, dopo l'annunciato posizionamento di missili Usa in Germania, il portavoce del governo tedesco Hebestreit è convinto che le capitali Ue «sono già nel mirino di Mosca».

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