Tè freddo, malori, maiali Tutti in fila per ore agognando l'ombrellone

di Il ponte autostradale diventa un'oasi. Bisogna arrivarci però. E allora Maria sfila il cappellini con la visiera - per lei quello di paglia - e li distribuisce al marito e ai due figli. «Ragazzi, stiamo in colonna, lungo la corsia di emergenza, dobbiamo raggiungere il ponte così possiamo proteggerci dal sole».

La famigliola è diretta al Sud, vacanze a portata di mano, ma non troppo. C'è la coda in autostrada. Fissa, inesorabile, immobile come questo sole agostano inclemente. Che fa svenire i più impressionabili, che provoca attacchi di panico. Come a quel signore tanto distinto che è andato in tilt. È alto, grosso e forte. Eppure è crollato. Gli uomini della Protezione civile si fanno largo tra l'incavolatura collettiva. «Ci avete lasciato qui senza un goccio d'acqua, con questo caldo ignobile», inveisce qualcuno.

I soccorritori incassano in silenzio. Distribuiscono bottigliette d' acqua, cercano di rasserenare gli animi. «Siamo al lavoro ininterrorramente dalle 2 di questa notte - racconta Roberto Guidotti, presidente del gruppo volontari protezione civile di Fidenza - abbiamo già distribuito 10mila bottigliette d'acqua agli automobilisti e continuamo, col carrello frigo, in corsia di emergenza, a distribuire acqua e the. In coda ci sono molte auto con bambini e anziani».

Per fortuna i malori si contano sulla punta delle dita. Una quindicina (in mezzo a migliaia di persone) tutti gestiti sul posto. Solo un paio gli interventi più seri segnalati dal 118 di Parma, risolti comunque senza l'intervento dell'ospedale. Poteva andare peggio.

Certo è che la vacanza estiva, tanto agognata da milioni di italiani, parte con il piede sbagliato. Qualcuno rimpiange la calura di Milano, almeno ci sono le piscine, altri stramaledicono il giorno del bollino nero, potevano aspettare che l'esodo scemasse prima di raggiungere i parenti nel Meridione. Poco distanti ci sono morti e feriti, ma ai vacanzieri cosa importa? Doveva essere il primo giorno di vacanza, invece servirà una settimana per riprendersi da questo choc agostano.

Per fortuna c'è qualcuno che non perde il gusto di ridere anche nella cattiva sorte. Come si fa a non sbellicarsi quando incroci i maiali che razzolano sull'asfalto? Poveri: avevano respirato qualche ora di libertà sia pure sull'asfalto prima di diventare insaccati. E ora per loro non c'è più scampo.

Ma anche le famiglie chiuse nella trappole di lamiera infuocate dal sole si sentono un po' in gabbia. «Volevamo tuffarci a mare nel pomeriggio, invece siamo a sognarcelo...», commenta Alberto di Milano nella sua auto nuova di zecca. Molti ammazzano la noia svuotando le borse frigo. Si masticano panini appoggiati alle vetture e si socializza con i vicini di coda. « Tu dove devi arrivare? Noi andiamo nelle Marche... abbiamo affittato un appartamento, ma se arriviamo a tarda notte ci tocca dormire in macchina». «Noi stiamo andando in vacanza a Rimini. Abbiamo i materassi in macchina, al massimo dormiremo in autostrada».

Qualcuno la prende con filosofia.

Gli autotrasportatori no. Loro non sono in vacanze, stanno lavorando e siccome è venerdì la vedono dura per le consegne a fine giornata. Rimarranno bloccati in qualche autogrill per tutto il week end. Sognando le vacanze.

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