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Taglio ai salari dei lavoratori pubblici I sindacati: "Risposta sarà dura"

La ministra: con gli spostamenti non sarà tolto un euro. Ma è guerra con i sindacati

Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia
Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia

"Il governo propone tagli al salario d’ufficio. E sulle professionalità si torna indietro di vent’anni: la nostra risposta sarà dura". Così i sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta, dopo l’incontro al ministero della Pubblica Amministrazione sulle tabelle di equiparazione, strumento base per attivare la mobilità.
A questo punto arriva la replica del ministro Madia: "A chi verrà chiesto di valorizzare la propria professionalità in una diversa amministrazione non sarà tolto neanche un euro di stipendio o di pensione. La rivolta ai sindacati chiede se c’è la volontà di dare un aiuto o se c’è l’intenzione di proseguire in una battaglia ideologica".

"Il dipendente pubblico in mobilità", fa sapere la Cgil, "sarà inquadrato nell’area e livello economico più vicini a quello originale, ricevendo un assegno ad personam riassorbibile dai futuri incrementi retributivi, sia per il salario fondamentale sia per l’accessorio.

In molti casi, specie per i lavoratori meno giovani, ciò determinerà un blocco senza fine delle retribuzioni, già ferme da sei anni, producendo un danno economico rilevante".

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