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Tajani da Draghi avvisa i 5 Stelle. "Farlo cadere? Da irresponsabili"

Il coordinatore Fi ricevuto a Palazzo Chigi: garantisce sostegno e sponsorizza le riforme di fisco, giustizia e burocrazia: "Saprà fare sintesi". Il Quirinale? "È prematuro parlarne adesso"

Tajani da Draghi avvisa i 5 Stelle. "Farlo cadere? Da irresponsabili"

«Far cadere questo governo sarebbe da irresponsabili, non credo che nessuno voglia assumersi questa colpa, sarebbe folle, l'ho detto anche a Letta e a Di Maio durante la riunione a Barcellona».

Antonio Tajani incontra Mario Draghi a Palazzo Chigi per fare il punto sull'azione di governo e illustrare le priorità di Forza Italia. È un incontro cordiale, tra due personalità che hanno condiviso un percorso importante all'interno delle istituzioni europee e ora si ritrovano sul palcoscenico italiano forti di una consuetudine e una stima consolidate nel tempo. Un confronto che diventa anche l'occasione per lanciare un messaggio politico rispetto alle periodiche tentazioni o velleità che emergono, in particolare dentro l'instabile galassia pentastellata: niente avventurismi o scelte irrazionali, ma avanti tutta con il governo di unità nazionale.

«L'ho detto a Draghi: daremo sostegno totale al governo affinché possa portare a compimento la missione di sconfiggere il Covid, sia dal punto di vista sanitario che economico e possa così mettere in cantiere il Recovery». Il confronto verte soprattutto sulla necessità di tornare a far girare la macchina economica a pieno regime, ma anche sulla scelta simbolica di liberare gli italiani dalle mascherine. «Per noi, una volta arrivato il green pass, all'aperto si possono togliere. Questo non vuol dire che bisogna abbassare la guardia però un po' più di libertà non guasta. In Belgio dove sono stato tutta la scorsa settimana non si usano, in Italia, visto che è tutta zona bianca, si può riprendere a circolare senza mascherina ma ripeto senza smantellare tutta l'operazione messa in piedi da Figliuolo. Non abbiamo fissato la data ma il governo ha preso in seria considerazione l'ipotesi di fare in fretta».

C'è un punto, però, su cui Tajani batte con forza. Al presidente del Consiglio chiede di valutare con attenzione una riforma fiscale che contribuisca a un riavvicinamento dei contribuenti allo Stato. «È stato un incontro positivo con il presidente del Consiglio al quale ho portato i saluti di Berlusconi. Gli ho confermato il sostegno convinto all'azione di governo. Condividiamo le scelte di politica estera, il rafforzamento delle relazioni con gli Usa, con l'Ue, le posizioni sull'immigrazione, anche per quanto riguarda la Cina ho espresso la nostra soddisfazione per le scelte fatte durante gli ultimi vertici internazionali», ha proseguito l'ex presidente del Parlamento europeo. «Ho ribadito la nostra forte volontà di partecipare alla scrittura della riforma fiscale che per noi è una priorità, così come lo sono quelle della burocrazia e della giustizia. Ho ribadito che con il suo governo c'è stato un cambio di passo e il nostro sarà un sostegno convinto. Il governo è nato grazie a un'intuizione di Berlusconi. Serviva un presidente al di sopra delle parti, Draghi è un presidente al di sopra delle parti, abile a fare sintesi tra diverse anime del governo».

I giornalisti provano a interpellarlo sul dibattito che inizia ad aprirsi sulla successione a Sergio Mattarella, con Draghi inevitabilmente presente nel totonomine. «Mi pare prematuro parlare di Quirinale. Andiamo avanti in questa direzione finché non sarà vinta la battaglia è inutile parlare di altre cose, sarebbe da irresponsabili. Ora sconfiggiamo il coronavirus. Quando ci sono ancora 70 italiani che muoiono ogni giorno vuol dire che c'è ancora da combattere. Non dobbiamo sottovalutare la variante. E poi c'è da rilanciare l'economia». Nessun accenno, invece, alla federazione del centrodestra, tema politico e non istituzionale. «Si è aperto un dibattito, sarebbe strano se nel centrodestra il dibattito non ci fosse.

In ogni caso ci deve essere un forte ancoraggio al Ppe».

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