Referendum indipendenza in Catalogna

Tajani e Juncker stanno con Madrid: l'Unione rispetta lo Stato di diritto

Il presidente del parlamento europeo: la Catalogna indipendente sarebbe fuori dall'Europa

Tajani e Juncker stanno con Madrid: l'Unione rispetta lo Stato di diritto

L'Unione europea si schiera a favore dell'integrità della Spagna. Fra i più alti rappresenti della Ue a prendere posizione ieri sono stati, fra gli altri il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il presidente del Parlamento di Strasburgo Antonio Tajani.

«Siamo molto impegnati nel rispetto dello Stato di diritto: la Corte costituzionale spagnola ha emesso una sentenza, il Parlamento spagnolo ha preso una decisione. Noi ci atteniamo a questo». Così Juncker al termine del vertice di Tallinn, summit al quale non ha preso parte il premier spagnolo Mariano Rajoy impegnato in patria proprio dalla gestione della gravissima crisi istituzionale che ha investito il regno.

Sulla stessa linea di Juncker anche Tajani, presidente dell'europarlamento ed esponente di Forza Italia. «Il referendum della Catalogna è inaccettabile - ha detto ieri a Todi in occasione della cerimonia in memoria dell'imprenditore Franco Todini - perché va a violare il principio di unità dello Stato. E così come quella italiana, la costituzione spagnola non permette di fare referendum contro l'unità nazionale». La consultazione, ha aggiunto Tajani, è stata convocata «violando le regole del parlamento: il governo catalano ha fatto un colpo di mano con le opposizioni, che sono uscite dall'aula in segno di protesta, e ha indetto questo referendum, ma la stampa e i cittadini sono contro l'indipendenza». Il referendum, secondo il presidente del parlamento europeo, rischia di «creare danni per i cittadini, puntando su un entusiasmo politico». La Catalogna, infatti, se dovesse ottenere l'indipendenza, «dovrebbe uscire dall'Unione Europea e non entrarci più, perché la Spagna non sarebbe mai d'accordo».

Ieri Tajani ha parlato anche di cittadinanza. «Gentiloni - ha detto intervenendo al convegno dei cattolici del Pd che si è tenuto a Orvieto - porti la questione sul tavolo del prossimo consiglio europeo. Serve una legge comune sulla cittadinanza». Tajani ha spiegato che «lo ius soli non può essere uno strumento di campagna elettorale.

La questione dei diritti, da dare o non dare, è una cosa che riguarda le persone e credo che meriti una riflessione intelligente, non in campagna elettorale».

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