Tajani vola alla vicepresidenza. Ppe: "Asse con Merz sul ruolo dell'Ue"

Il leader di Forza Italia confermato con Weber. Intesa col nuovo cancelliere: "Stesse posizioni"

Tajani vola alla vicepresidenza. Ppe: "Asse con Merz sul ruolo dell'Ue"
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Antonio Tajani (foto) alza il pollice in senso di vittoria e accanto a lui Manfred Weber fa lo stesso, ambedue in giacca scura e cravatta rossa, un gran sorriso sul volto.

Alla Fiera di Valencia, il Congresso dei popolari europei proclama il leader di Forza Italia vicepresidente, ancora una volta, come dal 2002 ininterrottamente. Dunque, andrà avanti la coppia di ferro con il tedesco del Csu Weber, che martedì ha ricevuto la sua investitura per il quinto mandato da presidente.

Ma stavolta il successo di Tajani è stato netto: secondo più votato dei 10 vicepresidenti del Ppe, mentre alle scorse elezioni era il nono. Esulta il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi: «È la dimostrazione di una grande autorevolezza e di un grande affetto verso il nostro segretario e verso le nostre istanze all'interno del Ppe. È questa la Fi che ha sempre sognato il presidente Berlusconi».

Per Tajani, ora il Ppe deve cambiare l'Europa. «Dev'essere - spiega - il partito delle riforme nella Ue. Il black out in Spagna ha dimostrato che i nostri Paesi possono essere fragili e finire sotto attacco. C'è bisogno di più risorse per la sicurezza. E per frenare ondate estremiste bisogna cambiare le regole dell'Ue, semplificare e difendere i nostri valori». Il vicepremier e ministro degli Esteri insiste sulla proposta di un presidente unico della commissione e del Consiglio, eletto direttamente e con più poteri.

Valencia in questi tre giorni è stata il centro dell'Europa e il Ppe ha confermato la sua egemonia, riunendo al congresso la presidente della Coimmissione Ursula von der Leyen, la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola e i vertici di 13 governi su 27.

Fi ha portato la quarta delegazione per grandezza, dietro a tedeschi, spagnoli e polacchi.

Appare evidente che nascerà un forte asse tra Roma e Berlino. Tajani dice di aver avuto «un'ottima impressione» dell'intervento del cancelliere tedesco in pectore Friedrich Merz, «anche perché le sue posizioni sono le nostre, su politica industriale e lotta al cambiamento climatico, questione dei dazi e ruolo dell'Europa».

Eccessivo protagonismo tedesco sulla scena europea? Tajani non lo teme. «Dobbiamo lavorare insieme e la Germania deve essere un nostro interlocutore di primo piano».

Nell'ultimo intervento prima del voto il leader azzurro parla di come l'Europa deve sostenere la competitività delle imprese e la risoluzione degli azzurri viene adottata a grande maggioranza dall'assemblea del Congresso. «Se vogliamo proteggere i posti di lavoro e averne di più per i giovani dobbiamo sostenere l'economia reale, avviare una nuova stagione contro il Green Deal, che è stato un disastro contro l'agricoltura e l'industria europea».

Quanto ai dazi, Tajani invita a «dialogare per evitarne di nuovi e trovare un buon accordo».

L'Italia lavorerà per questo, ma «l'accordo dev'essere tra Stati Uniti e Ue e non con i singoli stati membri, l' obiettivo è avere un mercato libero, zero dazi tra Europa e Usa».

Poi, sulle due guerre alle porte dell'Unione il titolare della Farnesina afferma: «La tregua proposta da Putin per l'Ucraina è solo un bluff. Entro l'anno dobbiamo ottenere una pace giusta».

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