Gli italiani pagano la "tassa Aska": 7 milioni di euro per 30 anni di devastazioni, agenti resi invalidi e bollette mai pagate.
Askatasuna fa la rivoluzione sulle spalle dello Stato. Dal 1996 gli attivisti occupano l'immobile di proprietà del Comune in corso Regina Margherita 47 a Torino. I partiti di centrodestra hanno provato ad avere dall'ente comunale il conto delle spese sostenute per l'edificio occupato. Una cifra che si aggira intorno ai 150mila euro tra utenze e manutenzione. Questa è solo una delle voci del buco. Le incursioni violente hanno provocato ferimenti e invalidità permanenti. È il caso del Luigi De Matteo, carabiniere congedato dopo le botte dei no Tav la cui regia ricordiamo è saldamente nelle mani di Askatasuna. È il 3 luglio del 2011. È necessaria una trattativa tra il Questore e i capi di Askatasuna per la riconsegna del militare. Le ferite gli procureranno danni permanenti e congedo dal lavoro. Tra danneggiamenti, devastazioni, negozi distrutti, agenti feriti, il costo calcolato dall'avvocatura dello Stato è pari 6,8 milioni di euro. Una cifra che comprende anche le spese degli straordinari del personale, le spese per l'assistenza degli agenti feriti, gli stanziamenti per le unità che presidiano l'area del cantiere della Tav in Valsusa. Soldi che lo Stato non ha mai ricevuto dal movimento Askatasuna. E che quindi pagheranno gli italiani.
Il centro Askatasuna è diventato intoccabile. Godendo di appoggi in pezzi della magistratura e della cultura torinese. Per fare alcuni esempi. La toga rossa Livio Pepino, esponente di spicco di Magistratura democratica, è uno dei sostenitori più autorevoli di Aska. Nel mondo accademico spicca il nome del professore Angelo d'Orsi. Lo storico Alessandro Barbero ha tenuto nel marzo del 2023 una lezione nell'immobile occupato. Senza contare la rete di protezione nel mondo politico. Il deputato di Avs Marco Grimaldi è stato testimone al processo contro Askatasuna. Testimone, ovviamente, della difesa. E poi frange del Pd piemontese.
Resta caldo il clima a Torino, nel "day after" del sequestro dello stabile occupato per 29 anni dal centro sociale Askatasuna, il clima è quello dell'attesa, della quiete prima della tempesta. Nessuna rivendicazione eccessiva, nessuna protesta per le strade, solo il presidio permanente che dalla serata di giovedì si è stabilito in piazza Santa Giulia, poco distante da corso Regina Margherita.
È il cuore del quartiere di Vanchiglia che, almeno in parte, ha fatto quadrato attorno al centro sociale e che ieri mattina ha portato in piazza anche i bambini per una manifestazione a sostegno di Askatasuna. "Noi lottiamo per i diritti dell'infanzia e se siamo tutti insieme sarà rivoluzione", si legge nel cartello che sembra essere stato scritto da un bimbo e che è stato legato su uno zainetto di scuola. La strumentalizzazione dei più piccoli nelle battaglie "degli adulti" attribuendo loro linguaggio da rivoluzionari del primo Novecento è un confine che difficilmente ci si sarebbe aspettati di veder superato nel 2025 per la questione Askatasuna.
Ma ieri anche i bimbi sono stati utili al centro sociale, che ha animato piazza Santa Giulia con il pranzo condiviso del quartiere "per continuare a costruire un futuro che riparte da qui", dice Askatasuna, che per un giorno e mezzo si è preparata alla manifestazione che questo pomeriggio, proprio da quella piazza, partirà per attraversare la città.
Il rischio di tensioni è alto: sono stati chiamati a raccolta a Torino antagonisti sodali da tutta Italia che hanno risposto "presente", anche dalle frange più estreme. Arriveranno da Roma, Bologna, Milano, Genova e non solo per rafforzare la linea della lotta di Askatasuna, che considera il sequestro dell'immobile occupato come un "attacco alla città di Torino", con l'obiettivo "da parte del governo" di "colpire il movimento per la Palestina".
Un colpo di coda furbo da parte del centro sociale, che in questo modo cerca di saldare nella sua battaglia i movimenti pro Pal, che possono sfruttare la vetrina mediatica per la propria causa. C'è anche un aspetto economico.