Matteo Renzi tenta il blitz sulla vicenda Autostrade, su cui Pd e M5s si sono allineati sulla revoca della concessione. Il partitino renziano invece ha presentato un emendamento per cancellare l'articolo 35 del decreto Milleproroghe, la norma che di fatto mette spalle al muro Autostrade tagliando gli indennizzi previsti per il concessionario in caso di revoca da parte dello Stato, e che prevede inoltre il passaggio (transitorio) della rete autostradale ad Anas. Il leader di Italia viva si è sempre detto contrario alla revoca ad Autostrade, una misura bandiera del Movimento cinque stelle assecondata infine anche dal Pd, con in prima linea la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli. Su questo, come su altri dossier, Italia viva si è ritagliata il ruolo di oppositore interno alla maggioranza di governo. «La revoca ad Autostrade sta in piedi se hai la base giuridica, altrimenti stai facendo il più grande regalo ad Autostrade che chiederà 40 miliardi di risarcimento. Chi è colpevole paghi ma bisogna avere serietà, dire che faremo la revoca significa spaventare gli investitori» ha detto nei giorni scorsi Renzi, che proponendo un emendamento per cancellazione l'articolo 35, dunque, sfida direttamente gli alleati di governo. La partita delle concessioni autostradali, molto scivolosa e anche rischiosa per il contenzioso miliardario che ne può conseguire, resta aperta. Lo dimostra la dichiarazione molto possibilista del premier Conte: «Autostrade è un dossier molto complesso per questo ci stiamo prendendo tutto il tempo necessario per individuare l'interesse pubblico e tutelare gli interessi di tutti i cittadini e per prima anche la memoria delle vittime. Detto questo, è una società quotata in borsa e non posso anticipare decisioni, sarà una decisione ponderata e orientata all'interesse pubblico».
Per Renzi si tratta anche di un'operazione per guadagnare visibilità e consensi nell'elettorato di sinistra più moderato, proponendosi come contraltare liberista e garantista rispetto all'asse M5s-Pd. Infatti, insieme all'emendamento al Milleproroghe su Autostrade, Italia viva ne ha presentati altri centocinquanta. Da fonti parlamentari si apprende che tra questi, coerentemente con la posizione assunta in questi mesi dai renziani, ci sono emendamenti che rinviano l'entrata in vigore della Plastic e Sugar tax al primo gennaio 2021, e poi due emendamenti per il rinvio degli effetti della riforma Bonafede sulla prescrizione al primo gennaio 2021. Sono state messe sul tavolo proposte «per cercare, all'interno della maggioranza e con il governo, di trovare le soluzioni migliori per il Paese», fanno sapere da Italia viva. Anche sulla cancellazione della prescrizione, altro cavallo di battaglia grillino, il partito di Renzi ha sempre fatto muro. Sul tema ci sarà un vertice oggi a Palazzo Chigi (Conte: «Spero sia risolutivo»). «Sono altri - attacca Renzi, rivolto al Pd - che hanno cambiato idea e stanno andando a rimorchio M5s.
Mi dispiace molto perché il Pd una volta era un partito riformista e garantista». «Da quando i sondaggi sono deludenti, attacca sempre e solo il partito sbagliato: il Pd e non la Lega di Salvini», la replica del Partito democratico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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