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Tassi e recessione affossano le Borse

L'Europa polverizza 232 miliardi, Piazza Affari la peggiore: -3,3%

Tassi e recessione affossano le Borse

L'ultima seduta di Borsa prima delle elezioni va in archivio in pesante rosso, con il paniere principale di Piazza Affari che lascia sul terreno il 3,3 per cento. A pesare, almeno per quanto riguarda l'Italia, che è stata la peggiore in Europa, è il clima di incertezza e attesa alla vigilia del voto. Anche se, in realtà, sono tutti i maggiori listini mondiali in sofferenza, stritolati dalla morsa dei rialzi dei tassi d'interesse e dai crescenti rischi di recessione per Europa e Stati Uniti. Sul Vecchio Continente ieri sono stati polverizzati 232 miliardi di euro di capitalizzazione in una sola seduta con l'indice Stoxx600 che ha ceduto il 2,37 per cento. In scia con l'apertura debole di Wall Street, infatti, chiudono in negativo anche Parigi (-2,28%), Francoforte (-1,97%) così come Londra.

Dopo l'ulteriore rialzo da 75 punti base della Federal Reserve, è probabile che anche la Bce si accoderà nella prossima riunione di ottobre con un ulteriore corposo rialzo che potrebbe toccare i tre quarti di punto. Per entrambi gli istituti centrali il nemico da abbattere è l'inflazione, anche a costo di mandare l'economia in recessione. Questo contesto sta cominciando ad avere effetti consistenti sui titoli di Stato. Lievita il rendimento del Btp decennale italiano, che ieri ha segnato un'ultima posizione al 4,36%, lievemente sopra il 4,35% segnato ad ottobre 2013 (4,19% il closing di giovedì). Un brutto segnale per un Paese indebitato come l'Italia, che dovrà spendere di più per finanziarsi. Lo spread con i Bund tedeschi ha chiuso a 233 punti base (+4,6%), ma il rialzo contenuto cela il fatto che, in realtà, di recente stanno crescendo i rendimenti dei titoli di Stato di tutta l'Eurozona. Il Bund, infatti, è intorno al 2%. Mentre il decennale francese è a quota 2,6 per cento. Le condizioni finanziarie più rigide, unite ai rincari dei costi energetici, si abbatteranno sulle economie che, infatti, cominciano a rallentare.

Prima ancora però sono arrivate le Borse, che correggono in vista di uno scenario peggiore.

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