A Torino la domanda era di rito, nonostante il dossier fosse stato dimenticato, sepolto dai media sotto le ceneri del governo gialloverde, caduto nell'oblio dopo la formazione del nuovo esecutivo tra il Pd e il M5s. La mozione contro l'Alta Velocità Torino-Lione votata in Parlamento dai soli Cinque Stelle appena prima che Matteo Salvini staccasse la spina, aveva dato una patina, seppure sottilissima, di coerenza all'azione dei grillini. Ma ora la questione potrebbe ancora una volta dare fuoco alle polveri all'interno del Movimento, specialmente quello piemontese.
La posizione del premier Giuseppe Conte, su questo tema, è rimasta immutata rispetto a quando, in una diretta Facebook, aveva sancito l'impossibilità di fermare la Tav. E in conferenza stampa, con la sindaca Chiara Appendino di fianco a lui, ha ribadito il sì a un'opera contrastata da sempre dal M5s, una vera e propria bandiera per cui si era immolato lo stesso Beppe Grillo negli anni scorsi.
«Il progetto prosegue, non ci sono gli spazi per metterlo in discussione - ha detto Conte dal capoluogo piemontese - non può essere interrotto». Il premier ha proseguito ricordando: «il dossier Tav è stato affrontato dal precedente esecutivo con un processo molto trasparente». A fine luglio il presidente del Consiglio aveva giustificato la luce verde alla discussa infrastruttura parlando dell'aumento dei finanziamenti europei che con un No si sarebbero persi e spiegando che in caso di rottura dell'accordo con la Francia, l'Italia sarebbe stata costretta a pagare i costi per il dietrofront. «Non realizzarlo costerebbe molto più che completarlo - aveva chiuso la pratica Conte - lo dico pensando all'interesse nazionale, unica stella polare di questo governo. Questa è la decisione del governo, ferma restando la sovranità del Parlamento». E all'Aula si era appellato il M5s, pur sapendo che nessuno avrebbe appoggiato la mozione per il No alla Tav. Per Salvini l'Alta Velocità è stata uno dei motivi per cui ha deciso di far cadere il precedente governo. Anche gli attuali alleati del Movimento sono a favore dell'opera.
«Arrivati a quelle conclusioni - ha sottolineato ieri Conte - a questo punto il progetto prosegue e non ci sono più spazi per rimetterlo in discussione. Prosegue e non può essere interrotto». In merito è intervenuto il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Paola De Micheli del Pd, che ha annunciato durante un'audizione alla Commissione Ambiente della Camera di non aver prorogato la commissione speciale per la Tav ideata dal suo predecessore, il grillino Danilo Toninelli.
«Non ho confermato quella struttura - ha spiegato De Micheli - che era di promanazione del ministro, io invece sto costruendo la struttura di missione, che fa capo al ministro ed è quella ordinaria». Struttura ordinaria che, ha detto la titolare del Mit, continuerà ad occuparsi delle analisi costi-benefici previste per legge per quanto riguarda le opere finanziate dal ministero.
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