Politica

Il tavolino e l'assembramento L'ultimo (triste) atto di Conte

All'ultimo minuto cambiano i piani per la conferenza del premier: parla in strada. E si scatena il caos sull'uscita di scena

Il tavolino e l'assembramento L'ultimo (triste) atto di Conte

Un'uscita di scena davvero triste. Quando i social del premier dimissionario Giuseppe Conte annunciano un suo intervento alle 13,30, saltano letteralmente quasi tutti i protocolli Covid. Il premier decide all'ultimo minuto di parlare in piazza Colonna, in strada. Una scelta così last minute che le immagini in diretta dal piazzale di palazzo Chigi mostrano una confusione mai vista soprattutto tra i cronisti presenti e chi deve organizzare la postazione per Conte. Alla fine in video appare un tavolino, una piccola scrivania su cui vengono poggiati i microfoni per far parlare Conte. Una scena, come ad esempio ha commentato Ferruccio De Bortoli a Sky Tg 24, davvero "poco istituzionale". E tra i commentatori tv il parere è unanime: l'organizzazione all'ultimo minuto di questo punto stampa per le dichiarazioni del premier ha solamente favorito l'annullamento del distanziamento sociale fra i cronisti. Di fatto subito dopo l'ingresso in scena del piccolo tavolino i cronisti arretrano dietro una transenna dove però si crea ancora una volta un assembramento. Si sente la voce di Casalino: "Nell’inquadratura non mettete Palazzo Chigi perché non è solo un intervento istituzionale". Poi arriva il premier che forse si sta già abituando all'addio a palazzo Chigi.

Il discorso di Conte dura molto meno dei preparativi per il triste tavolino. Il suo intervento si può racchiudere in alcuni ringraziamenti al Colle e agli alleati di governo per poi passare alla sua presa di posizione sul nuovo governo che sta per nascere a guida Draghi: "Auspico un governo politico che sia solido e abbia sufficiente coesione per operare quelle scelte politiche, eminentemente politiche perché le urgenze del Paese richiedono scelte politiche non possono essere affidate a squadre di tecniche". Poi ha di fatto rivelato il suo posizionamento politico in modo chiaro rivolgendosi agli "amici" del Movimento e assicurando loro la sua presenza sulla scena politica. A questo punto il messaggio a Pd e Leu: "E' un progetto forte concreto che aveva già iniziato a dare buoni frutti, dobbiamo continuare a perseguirlo perché offre una prospettiva reale di modernizzare finalmente il nostro paese nel segno della transizione energetica, della transizione digitale, della inclusione sociale".

Il tutto però detto in un contesto davvero poco formale. L'intervento di Conte è stato preceduto ed accompagnato da una sorta di girone dantesco con un groviglio di cavi, microfoni e di cronisti che si sono assembrati per seguire l'intervento del premier dimissionario. Davvero palazzo Chigi non avrebbe potuto fare di meglio per garantire le norme Covid? Non è certo la prima volta: qualche settimana fa il premier aveva tenuto una conferenza stampa in mezzo alla strada costringendo i cornisti all'assembramento. Insomma i Dpcm, anche nel suo ultimo atto finale, hanno forse poco valore. Oppure sono solo provvedimenti che vanno rispettati fuori dal perimetro di piazza Colonna..

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