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I sospetti del Pd sui 5 Stelle: 'C'è chi frena sul dl Sicurezza'

Nel Pd c'è un certo nervosismo verso il M5S che si starebbe dividendo al suo interno sulle modifiche da apportare ai dl Salvini

I sospetti del Pd sui 5 Stelle: 'C'è chi frena sul dl Sicurezza'

"Non possono scaricare le loro fibrillazioni interne su questo". I parlamentari dem esprimono così il loro nervosismo nei confronti degli alleati di governo, i pentastellati, che si sarebbe fortemente divisi al loro interno sulle modifiche da apportare al Dl Sicurezza di Matteo Salvini.

Tensioni che, da quanto appprende l'Adnkronos, rischierebbero di far saltare un accordo che era stato raggiunto dopo mesi di trattative, ma che ormai sembrava blindato. I grillini, o almeno una parte di essi, sarebbe contraria alla reintroduzione della protezione umanitaria. "Passi indietro sarebbero inaccettabili", fanno sapere i democratici preoccupati del fatto che l'approdo in Cdm possa slittare. "Certo il rischio c'è - dicono - non è un caso che questo tentativo di frenata arrivi proprio all'indomani dell'annuncio che il dl sarà all'esame del Cdm domenica". A tal proposito, Nicola Zingaretti, segretario del Pd, a margine di un incontro pubblico a Voghera, ha chiarito: "Io penso che i cosiddetti decreti Salvini non c'entrino nulla con la sicurezza. Abbiamo discusso per mesi, la ministra Lamorgese ormai da settimane ha detto che l'accordo è pronto e trovo naturale rispettare questo punto di governo e sono convinto che nelle prossime ore, nei prossimi giorni questo avverrà, perché è un obiettivo della maggioranza". Il presidente della Camera, Roberto Fico che, a Cartabianca su Rai3, si è detto convinto che i grillini voteranno le modifiche concordate e ha aggiunto:"io in tempi non sospetti ho criticato i decreti sicurezza" perché portavano "allo scontro senza risolvere il problema dei flussi migratori, la politica migratoria va affrontata insieme all'Europa".

Luca Casarini, capomissione di Mare Jonio, interpellato dall'Adnkronos, sembra sollevato dal cambio di rotta del governo giallorosso a cui, però, non risparmia critiche: "Ho visto la ministra Lamorgese dal Santo Padre parlare di diritti umani: ma come fanno a dire bugie anche davanti al Papa? Questo governo ha bloccato tutte le navi del soccorso civile in mare, compresa la Mare Jonio, che batte bandiera italiana, e anche un aereo di monitoraggio, che con le sue segnalazioni poteva salvare la vita a tanta gente. Salvini non c'era mai riuscito". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, parlando in conferenza stampa con il suo omologo Usa Mike Pompeo, ha, invece, ricordato che: "Come Italia, abbiamo fatto tutto quello che potevamo sui flussi migratori. Però l'Italia non ce la può fare da sola, non solo per redistribuire ma anche per rimpatriare: sono queste le due voci che stiamo su cui stiamo chiedendo impegno all'Unione europea.

Su questo tema serve cuore ma anche tanta testa".

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