Coronavirus

La tentazione dei partiti: a settembre la marcia Sì Vax

Calenda lancia la proposta: "11 settembre in piazza senza simboli". Iv tentata, Renzi: "Idea bellina". Anche il Pd valuta il sostegno Carfagna: "Chi vuol bene all'Italia si vaccina"

La tentazione dei partiti: a settembre la marcia Sì Vax

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la beffa dei tamponi gratuiti (cioè pagati da noi) ai prof no-vax, reclamati dai sindacati, e l'apparente cedimento (poi smentito) del ministero della Scuola al ricatto.

Così, nonostante il Ferragosto incipiente, mentre l'indignazione anti no vax esplodeva sui social, anche nel palazzo della politica si è messa in moto una reazione contro la prepotenza di chi non vuole vaccinarsi, mettendo a rischio gli altri, e pretende anche tutele pagate dalla collettività.

Il primo a prendere una iniziativa ufficiale è stato Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco a Roma: «È ora che ci sia una reazione dell'Italia seria. Non è possibile lasciare campo libero a no vax, ni vax e fiancheggiatori vari: mobilitiamoci», scrive nel pomeriggio su Twitter. E lancia l'idea: «Sabato 11 settembre, noi organizzeremo a Roma una manifestazione aperta a tutti, a partire dagli altri candidati sindaci e senza simboli». L'invito agli «altri candidati» (ben sapendo che tanto la grillina Raggi quanto l'aspirante sindaco di centrodestra Michetti non hanno preso posizioni chiare, per non inimicarsi i frammenti di elettorato anti-vaccini) è ovviamente malizioso. Ma l'idea di una sorta di pacifica «marcia dei quarantamila» (come quella del 1980 a Torino) contro l'irresponsabilità di chi mette a rischio l'intera comunità prende piede in fretta.

Aderisce Base Italia, l'associazione fondata dall'ex leader della Fim Cisl Marco Bentivogli: «Ci impegneremo per la mobilitazione dell'11 settembre a Roma. La politica ascolta solo pochi no vax, è ora di farsi sentire», annuncia. «Smettiamola di dire che si discriminano i furbetti il cui consenso politico è inseguito da destra e da sinistra. Ora un furbetto laureato su Facebook vale più di mille persone che rispettano le leggi e si fidano delle istituzioni sanitarie? Fate attenzione: il 90% inizia ad arrabbiarsi», avverte Bentivogli.

Anche nel Pd qualcosa si muove: «Di fronte alle manifestazioni dei no vax, dei ni vax e dei politici che gli strizzano l'occhio - dice il senatore dem Salvatore Margiotta - sarebbe il caso che emergesse chiaramente la posizione, per fortuna maggioritaria, di tutti coloro che - vaccinandosi - contribuiscono a fermare la pandemia, a vantaggio anche di chi non lo fa. Anche la soluzione trovata per la scuola mi pare debole, e per certi versi beffarda». Pronto alla mobilitazione anche Roberto Giachetti, esponente di Italia viva: «Più leggo dichiarazioni dei sindacati che rifiutano sanzioni per la ridotta minoranza no vax, più penso che sia arrivato il momento di una nuova marcia dei 40mila per riportare Landini & company sulla terraferma. E magari per scoraggiare il governo a misure come il tampone gratis per gli insegnanti, usando i quattro soldi che non bastano neanche per la carta igienica dei ragazzi. Non vedo nessuno che si vergogni e si indigni per questo: è un mondo alla rovescia». Anche per Matteo Renzi l'idea di una iniziativa del popolo pro vax è «veramente molto bellina», anche se ferragosto «non è il momento ideale per pensarci».

A settembre, però, qualcosa inizierà a muoversi. E anche dal centrodestra di governo arriva un monito forte: «Continuo a non capire - dice al Giornale Mara Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale - chi contrappone libertà o patriottismo al vaccino». L'esponente di governo non promuove ovviamente iniziative di piazza ma incita: «Chi vuol bene a se stesso, ai suoi cari, all'Italia si vaccina e convince gli amici ancora scettici a farlo. Il modo migliore per tutelare la nostra libertà e salvarci da nuove restrizioni. E lo dimostrano i ricoveri e purtroppo le morti che salgono tra i non vaccinati.

Quindi lasciate perdere i venditori di bufale, informatevi e vaccinatevi».

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