Terrore islamico, Berlino come Nizza Camion sulla folla ai mercatini di Natale

Un tir piomba sulle bancarelle nel Kurfürstendamm, il viale dello shopping: almeno 9 vittime e 130 feriti. Uno dei killer morto, l'altro arrestato dopo la fuga. E il Califfato rivendica

Luigi Guelpa

Sembra un film già visto, una pellicola dell'orrore che si pensava di poter cancellare dalla memoria. E invece la mattanza di Nizza del 14 luglio si è ripetuta ieri sera a Berlino: stessa modalità, medesimo carico di morte, uguale matrice terroristica. Un tir condotto da due guerriglieri del sedicente Stato Islamico, che ha rivendicato l'azione criminosa, si è schiantato contro un mercatino di Natale a Berlino nel quartiere di Charlottemburg, travolgendo qualsiasi cosa e causando almeno 9 morti e più di 130 feriti.

L'attentato è avvenuto al mercatino della Breitscheidplatz, ai piedi della Gedaechtniskirche, la «Chiesa del ricordo», uno dei simboli della città. I terroristi hanno agito con raggelante lucidità, colpendo il mercatino storicamente più affollato della capitale tedesca nei giorni che precedono il Natale. Un mercatino che viene allestito in una piazza non molto distante dalla frequentatissima Kurfuerstendamm, la via principale dello shopping e di fianco all'Europa center, uno dei più noti centri commerciali. Breitscheidplatz si trova a un paio di minuti a piedi dalla stazione «Zoologischer Garten», direzione da cui, secondo alcuni testimoni, sarebbe sopraggiunto il camion, uno Scania color blu notte, con targa polacca, rubato ieri pomeriggio a un'azienda di trasporti di Danzica.

Secondo fonti della polizia uno dei due occupanti del camion sarebbe morto nello schianto, mentre quello che presumibilmente si trovava alla guida è stato neutralizzato e ucciso dalle forze speciale intervenute sul posto. «Sono bastati pochi istanti per capire che si stava ripetendo l'orrore di Nizza - racconta in lacrime al canale televisivo Ard Startseite una turista australiana - ho visto persone schiacciate e tanto sangue. Se avesse avuto più strada da percorrere avrebbe ucciso molte altre persone». In qualche maniera le bancarelle hanno fatto da scudo, contenendo una strage il cui bilancio potrebbe però aggravarsi nelle prossime ore.

Berlino, come era prevedibile, è sotto shock. E mentre le forze di polizia si affidano ai tweet per invitare la popolazione a rimanere in casa e i turisti a rientrare negli alberghi (quasi tutti presidiati nelle ore della notte da polizia e militari), si susseguono voci incontrollate di allarmi bomba nella metro, che è stata chiusa per ragioni di sicurezza, e di fiancheggiatori dei due killer, rintanati nel distretto di Mitte, il quartiere centrale dell'ex Berlino Est. Angela Merkel, attraverso il suo portavoce Steffen Seibert, si è detta sgomenta per l'attentato. «Siamo in lutto per i morti e ci auguriamo che i tanti feriti possano essere aiutati». La Cancelliera ha anche ricordato di essere in continuo contatto con il sindaco della città, Michael Muller.

La vicenda conferma i timori manifestati il 22 novembre dal dipartimento di Stato degli Usa che aveva emesso un «travel alert» nel quale veniva chiesto ai cittadini americani di «prestare attenzione in occasione degli eventi festivi e dei mercatini all'aperto, a causa della crescente minaccia terroristica in Europa». Lo stato d'allerta è stato prorogato fino al 31 marzo.

«Sono spaventato per le notizie in provenienza da Berlino e pienamente solidale con i nostri amici tedeschi», si legge in una nota del ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault. La Francia non più tardi di tre settimane fa era riuscita a sventare un simile attentato a Strasburgo. La Farnesina intanto sta verificando se ci possa essere un coinvolgimento di nostri concittadini.

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