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Terroristi, ecco la svolta. La Francia: "Non contrari all'estradizione"

Il ministro agli Affari europei Nathalie Loiseau sui terroristi chiesti dall'Italia: "Non c'è nessun motivo di opporsi a un'eventuale estradizione"

Terroristi, ecco la svolta. La Francia: "Non contrari all'estradizione"

Dopo la "crisi diplomatica" tra Italia e Francia, con il richiamo a Parigi dell'ambasciatore (ora rientrato a Roma), si scongelano i rapporti tra i due Paesi. Mentre Salvini chiede a Macron l'invio di "altri 15 terroristi che devono andare in galera", il governo parigino si dice "non contrario" ad estradarli.

A spiegarlo è il ministro agli Affari europei Nathalie Loiseau in una intervista al quotidiano Le Monde. "Non ho alcuna 'dottrina' sui problemi della giustizia - dice - Se la giustizia di un Paese straniero, che rispetta lo stato di diritto, richiede l'estradizione di qualcuno che si è reso colpevole di crimini di sangue, spetta ai giudici decidere. Penso che il nostro Paese abbia vissuto a lungo sottovalutando il trauma del terrorismo in Italia o in Spagna e che abbiamo trattato con indifferenza, che non condivido, la violenza indiscriminata che ha esercitato in alcuni dei nostri Paesi vicini". E ancora: "Sono dei magistrati che lavorano analizzando caso per caso, garantendo il rispetto di un'eventuale prescrizione dei fatti, ma non c'è nessun motivo di opporsi a un'eventuale estradizione". Anche Marine Le Pen, peraltro, si è detta favorevole e sta facendo pressioni sulll'Eliseo.

La svolta sarebbe storica. La Francia, infatti, da tempo sposa la cosiddetta "dottrina Mitterrand" (1981-1995) che tendeva a non autorizzare l'estradizione di chi, accusato nel proprio paese ed ex attivista politico, aveva però rinunciato pubblicamente alla lotta armata.

Nelle scorse settimane lo scontro sulla direttiva Roma-Parigi era stato durissimo. Motivi del contendere erano (e in parte sono) almeno tre: la gestione dei migranti, l'incontro tra i gilet gialli e Luigi di Maio e - appunto - l'estradizione degli ex terroristi. Dopo le polemiche francesi ("nessuna richiesta arrivata"), il Viminale ha inviato un dossier alla Francia con la situazione dei latitanti ricercati dall'Italia. Sono 30, in totale, quelli nel mirino del governo italiano. E ora, dopo l'arresto di Battisti in Bolivia, si attende una svolta storica.

Che potrebbe riconsegnare al Belpaese ex terroristi ricercati da anni.

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