
Sergio Mattarella, l'uomo nel mirino dei russi. Non è la prima volta che il nostro presidente della Repubblica viene attaccato. Frontalmente. La sua colpa? Non essere indifferente di fronte agli orrori della guerra. Alle bombe che, ancora oggi, cadono nel cuore dell'Europa uccidendo. Le denunce pubbliche del presidente hanno fatto storcere il naso più di una volta al Cremlino che, attraverso i suoi mandanti, ha criticato pesantemente le parole di Mattarella.
Il primo attacco risale a maggio 2024. L'inquilino del Quirinale, in occasione dell'ottantesimo anniversario della battaglia di Montecassino, aveva detto che "la tragedia inumana del popolo ucraino riconduce alla memoria le devastazioni che colpirono i Paesi europei e ci richiamano a un rinnovato impegno nella difesa della pace, della libertà, dello stato di diritto contro le dittature". Parole di buonsenso, giudicate come un attacco ideologico e usate come prova di ostilità.
C'è di più: a febbraio 2025 Sergio Mattarella è stato vittima di attacchi durissimi. Il motivo? In una lectio magistralis tenuta a Marsiglia il 5 febbraio, Mattarella ha paragonato l'aggressione della Russia contro l'Ucraina al "progetto del Terzo Reich in Europa". "Dagli errori compiuti dagli uomini nella storia non si finisce mai di apprendere" aveva detto (giustamente) Mattarella. Un giudizio netto, che suscitò l'immediata reazione del Cremlino.
Quasi dieci giorni dopo, il 14 febbraio con precisione, arrivò la replica della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova (foto). "È strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell'Italia, un Paese che sa in prima persona cosa sia veramente il fascismo". Ci minacciò anche ritorsioni. Che avvennero. Tre giorni dopo. Il 17 febbraio si verificarono attacchi informatici contro alcuni siti italiani di aeroporti e servizi finanziari. Attacchi rivendicati da hacker filorussi proprio come ritorsione al discorso del presidente della Repubblica. Poi, un altro attacco da parte di Mosca è arrivato a marzo 2025, dopo che Mattarella, in un intervento tenuto a Hiroshima, Giappone, aveva denunciato il pericolo della "narrativa nucleare" portato avanti dalla Russia. In un luogo simbolo del disastro atomico, il capo dello Stato mise in guardia il mondo dal rischio di escalation, facendo riferimento all'ambiguità russa sull'uso di armi nucleari.
Il 13 marzo 2025 sempre lei, la belligerante Maria Zakharova, rispose duramente accusando il Mattarella di diffondere "bugie", "falsità" e "fake news". Il ministro Tajani convocò l'ambasciatore russo a Roma per chiedere spiegazioni formali. Oggi la storia si ripete. Bisogna capire fino a quando.