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LE TESTIMONIANZE «Volava basso sui tetti ed era in fiamme». Poi si è spezzato in tre parti

VercelliSfiorata la tragedia, nella mattinata di ieri nel Vercellese. Un velivolo sperimentale - definito «convertiplano» - e destinato ad uso militare, è esploso in volo per poi precipitare nelle campagne tra i paesi di Santhià e Tronzano. Secondo le testimonianze solo la prontezza dei due piloti ha scongiurato che l'aereo precipitasse sulle abitazioni che si trovano poco distanti e che, pochi minuti prima, stava sorvolato. Immediati i soccorsi da parte del 118 e dei vigili del fuoco ma per i due piloti non c'è stato nulla da fare e sono morti carbonizzati. Le vittime sono: Pietro Venazzi, 53 anni di Sesto Calende, in provincia di Varese, pilota Agusta Westland, ed un ex ufficiale della Marina statunitense, Herbert Moran, ex pilota originario dell'Oregon ma da anni residente a Varese. I corpi dei piloti sono stati trasportati a Vercelli, a disposizione dell'autorità giudiziaria che dovrebbe disporre l'autopsia nei prossimi giorni.

I due aviatori stavano pilotando un Agusta Westland Aw 609. Si tratta di un ibrido, ossia di un veivolo che riporta alcune caratteristiche dell'aereo ed altre dell'elicottero. Un mezzo simile a quello statunitense battezzato Osprey e che è utilizzato soprattutto per il trasporto delle truppe. La sua caratteristica è quella di saper decollare anche in verticale, quindi - dopo una rotazione delle ali e delle eliche di novanta gradi - di volare come se fosse un aereo. Intanto la procura di Vercelli ha aperto un'inchiesta e il reato ipotizzato è di «omicidio colposo con disastro aviatorio». Il fascicolo è per ora a carico di ignoti, in quanto, come spiega il magistrato titolare dell'inchiesta, il dottor Ezio Domenico Basso: «Sarà necessario effettuare degli approfondimenti, inoltre saranno disposte le autopsie sui corpi dei due piloti». Il magistrato intende anche «acquisire tutta la documentazione inerente al veivolo, in quanto si tratta di un prototipo, non ancora in commercio, al quale i due piloti stava facendo un collaudo. Inoltre stiamo già analizzando i dati sul volo, nonché quelli inerenti alla progettazione. Sarà un lavoro lungo, per il quale saranno necessarie perizie e studi particolari».

Anche l'Ansv - l'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo - ha aperto un'inchiesta e inviato sul posto un proprio team investigativo. Secondo un primo esame, il «convertiplano» si sarebbe spezzato in almeno tre parti, proprio in mezzo ai due motori. Molti i testimoni che hanno assistito alla tragedia e tutti parlano di un assordante boato al quale è seguito lo schianto al suolo nei campi di mais, dove si sono sparsi per diversi metri i rottami dell'ibrido partito dalla base di Vergiate, nei pressi di Malpensa, in provincia di Varese.

I piloti, con un ultimo coraggioso gesto, sarebbero riusciti a scongiurare un disastro assai più grave: «Volava basso sulle case - hanno raccontato alcuni studenti - ed era in fiamme. Il pilota è stato bravo a portarlo fino sui campi di mais. Se fosse caduto in città, sarebbe stata una strage». «Santhià ha sfiorato la tragedia - aggiunge il sindaco Angelo Cappuccio -: Da tempo notavamo il passaggio di questi velivoli sulla nostra città e neppure troppo in alto». Finmeccanica-Agusta, in un comunicato, ha confermato «la perdita di un prototipo di AW609 e la tragica scomparsa di due piloti». «L'azienda è vicina alle famiglia - ha sottolineato Mauro Moretti, a.d. di Finmeccanica che ha avuto la tragica notizia mentre si trovava ad Expo - e sta collaborando con le competenti autorità, per far luce sulle cause dell'incidente. Questa tragedia però - ha aggiunto Moretti - non ci deve fermare nella ricerca e nell'innovazione». Poi rivolgendosi alla platea ha detto: «Due piloti sono morti, è una cosa molto dolorosa.

Vi chiedo un minuto di silenzio».

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