Ucciso al posto dell'amico. Omicidio di Thomas Bricca: arrestati per omicidio pluriaggravato dai futili motivi padre e figlio. Mattia Toson, 21 anni compiuti lo stesso giorno dell'agguato mortale, assieme al papà Roberto, 47 anni, sorvegliato speciale, vuole farla pagare a Omar Haoudi, un ragazzo di origini egiziane che si è messo a spacciare hashish sulla piazza di Alatri. E che ha «disonorato» la loro famiglia picchiando il fratellastro di Roberto, Francesco Dell'Omo. I due amici bersaglio dei killer indossano giubbini entrambi bianchi e quando Mattia scende dal Yamaha T Max guidato dal padre, esplode due colpi in direzione del gruppo seduto sulla scalinata di un parcheggio mirando alla persona sbagliata. Un solo colpo, però, centra alla testa Thomas Bricca, 19 anni, che si accascia tra le braccia di Omar. Muore dopo due giorni di coma al San Camillo per le gravi lesioni cerebrali. Sette mesi di indagini per i carabinieri di Frosinone, 80 persone interrogate, 900 pagine di verbali, informative e rilievi portano il gip a emettere l'ordinanza di custodia cautelare, 300 pagine, che spedisce in carcere i killer. «Buona galera boss», scrive sui social lo zio della vittima mentre il padre Paolo: «Sono felicissimo anche se mancano ancora importanti tasselli».
Un caso difficile. Due testimoni chiave portano, però, alla pista giusta. E quando padre e figlio sentono di avere i militari alle calcagna si presentano in caserma. «Ci cercate?», dicono, sfoggiando un alibi inconsistente. Intercettazioni telefoniche e ambientali, l'inquinamento delle prove (la mente che prevede le mosse della Procura è Luciana Coccia, nonna di Mattia ex cancelliera in Tribunale) convincono il gip Antonello Bragaglia Morante a emettere l'ordine di cattura nonostante l'arma, una 38 special o una 357 magnum, e lo scooter non sono stati trovati.
Una famiglia «pesante» quella dei Toson, imparentata con Bruno e Loris Spada, ramo ciociaro della famiglia sinti, nota per lo spaccio di cocaina. Un omicidio che gli inquirenti inquadrano nella guerra fra due gruppi di spacciatori, i Toson e gli egiziani emergenti capeggiato da Omar e di cui Thomas fa parte. Due risse scoppiate nel centro storico del paese l'antefatto dell'agguato mortale. «Non peggiorare la situazione», raccomanda prima dell'attentato la fidanzata di Mattia, Beatrice Coccia, in un messaggio whatsapp, cancellato ma recuperato dal Ris. Tutto comincia sabato 28 gennaio «per un incontro fortuito - si legge sull'ordinanza - nei pressi del circolo Enal fra Roberto Toson e due egiziani, Omar Haoudi e Ahmed Alì Bakrash Sameh. Toson cerca, inutilmente, di far attaccare i due dal suo cane Rottweiler. L'animale non risponde al comando del padrone». Gli egiziani lo sbeffeggiano e si allontanano verso piazza Santa Maria Maggiore. Toson, ferito nell'orgoglio, telefona ai figli che sono con Cristian Belli e Alex Negru. «Correte, mi hanno minacciato con un coltello», dice. Si arriva allo scontro, in cui inizialmente è Alì ad avere la peggio nonostante l'intervento dei genitori di Omar. Il giorno dopo, domenica pomeriggio, l'incontro chiarificatore. Omar è spalleggiato da altri egiziani «a garanzia», i Toson sono al completo con Bruno Spada. Spuntano bastoni, spranghe, bottiglie e coltelli e questa volta ad avere la peggio sono gli italiani. Francesco dell'Omo, detto «Budello», precipita dal parapetto sottostante il bar Davide e si frattura una gamba.
È troppo. Scatta la vendetta, una lezione mirata soprattutto a stroncare sul nascere il clan concorrente nello spaccio di droga. Beatrice Coccia mette a verbale che è lei a tenere la cassa del ragazzo, ufficialmente nullatenente. «Custodivo 30mila euro frutto dell'attività di spaccio di Mattia. La sera del 30 gennaio mi ha chiesto di dargli i soldi () mi ha detto che gli bastavano 8mila euro». La sera di lunedì il gruppetto di Omar è sulla scalinata del Girone che da via Liberio porta al parcheggio. Thomas e Omar sono uno accanto all'altro. Arriva lo scooter con i sicari. Casco integrale in testa, si fermano una ventina di metri da loro.
Il T Max fa inversione per mettersi in direzione di fuga. Scende il passeggero, Mattia Toson. Impugna il revolver. Esplode almeno due colpi da una distanza di 19 metri, dal basso verso l'alto. Un proiettile centra in fronte Bricca che entra immediatamente in coma e muore.
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