"Ti hanno linciato. Ripensaci". I vip che adesso tifano Marino

Dalla Ferilli, a Gassmann, a Fiorello: attori e celebrità prendono le difese dell'ex sindaco. Ma c'è anche chi come Verdone e Vissani non lo perdona

"Ti hanno linciato. Ripensaci". I vip che adesso tifano Marino

A Roma, si sa, tutto finisce in caciara . E anche dopo le dimissioni del sindaco Ignazio Marino, il gusto della battuta dilaga su mass media e social network . Si scatena un drappello di vip, attori e musicisti, comici e registi, in sua difesa. C'è l'attrice, romana de Roma, Sabrina Ferilli nelle vesti di «ultrà del marziano», pur definendolo «inadeguato, ma non mafioso». Con fare battagliero gli dedica un suo ballo argentino. «Se Ignazio Marino ci ripensasse - dice al Fatto quotidiano -, se facesse delle dimissioni una pallottola di carta e la puntasse contro chi adesso esulta, se queste dimissioni le rifiutasse nel modo che sa, con la bizzarria di cui è capace, mi farebbe felice. Anzi di più: diverrei una sua fan, ballerei il tango per una notte intera. Lo rivoterei alle prossime elezioni». E aggiunge, coerente con il filone complottista: «Perché Marino è quello che è, ma quegli altri sono iene a cui non frega nulla di Roma. Avevano bisogno di una preda, hanno ordito un agguato».

C'è Alessandro Gassmann che quest'estate, in una Capitale assediata dalla monnezza, aveva proposto ai cittadini di armarsi di scopa e sostituirsi ai netturbini per senso civico. Ora, con l'hashtag #romasonoio, prima augura una «buona serata fuori dal tunnel», poi tende la mano a Marino: «Tutti contro uno non mi è mai piaciuto. Saluto @ignaziomarino nel momento in cui non lo saluta nessuno. Malgrado tutto».

C'è lo showman Rosario Fiorello, che commenta con ironia il passo indietro: «Da domani tutte le buche di Roma si autotapperanno. Non ci sarà più traffico e sparirà il malaffare! #marinosièdimesso». Le buche, sempre quelle, eterna croce del cittadino romano. Un ironico Gigi Proietti, dispiaciuto per «Roma mia», si domanda sul Corriere della Sera : «Il commissario le ripara le buche? Non voglio spezzare lance per nessuno, qui è già tutto spezzato...». Buche che tornano nelle battute ripetute nelle ultime settimane dal compositore Nicola Piovani: «Ma non è un po' sospetto il compatto linciaggio mediatico subito dal sindaco Ignazio Marino? L'amplificazione sensazionalistica di ogni buca delle strade romane? E il sarcasmo di quelli che lo chiamano “l'onesto in bicicletta”? Tutti ammiratori dei “ladri in Ferrari”?». Su Twitter il giornalista di Striscia la Notizia Jimmy Ghione scherza sul successore: «Totti sindaco». Scendono in campo, all'hashtag #marinoresisti volti noti come la regista Simona Izzo: «Roma contiene tutto... E come si fa a gestirla? Da sempre sento parlare male del sindaco del momento. Per questo io ammiro chi ha il coraggio di salire al Campidoglio». Sospettoso Gianni Morandi: «Non si dimettono per mafia e tangenti, ma il Pd vuole la testa di Marino per due cene».

Lui, l'ormai ex sindaco, ha incassato subito gli apprezzamenti dell'amico Bill De Blasio, primo cittadino di New York («È uno dei leader italiani che mi ha ispirato») e del numero uno di Parigi Anne Hidalgo («Resterà per me il sindaco che ha osato sfidare la mafia»). Fan mariniani che si contrappongono a vip contro Marino.

Dal regista e attore Carlo Verdone allo chef Gianfranco Vissani, dall'esasperato Eros Ramazzotti allo stilista Renato Balestra, che si consola così: «Roma è indistruttibile. È sopravvissuta ai barbari, volete che non sopravviva a Marino?».

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