«Ti tolgo la cellulite e anche il malocchio». A.D.M., 47 anni, non aveva alcuna formula magica, ma un prezzo da pagare altissimo. Lo ha scoperto sulla sua pelle una ragazzina di sedici anni, che è stata stuprata.
È accaduto a Roma e del caso si sono occupati gli uomini della quarta sezione della squadra mobile e del commissariato di Fiumicino, che hanno arrestato il balordo per violenza sessuale. Sul litorale romano il quarantasettenne era conosciuto da molti per le sue presunte doti di «mago e fattucchiere».
La ragazzina le aveva più volte sentite decantare in giro e, quando il problema estetico ha iniziato a pesarle, è ricorsa a lui, sperando potesse aiutarla. Il truffatore le ha prima praticato un massaggio con una «pozione magica» sulle gambe. Poi l'ha portata in bagno e l'ha obbligata a subire atti sessuali, con il pretesto di «toglierle il male» e giurando che quella era l'unica soluzione per aiutarla.
Sconvolta, la vittima ha raccontato tutto alla mamma, che ha sporto denuncia. Gli accertamenti sono stati affidati alla sezione della mobile specializzata in reati sessuali, contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili e la ragazzina, con profonda sofferenza, durante un'audizione protetta ha raccontato le promesse, l'abuso, quei minuti interminabili. Le indagini hanno confermato tutto e il Tribunale di Civitavecchia ha emesso il provvedimento restrittivo, l'unico idoneo a fermare la pericolosità sociale dell'uomo, ritenendo gli inquirenti «altamente probabile» la reiterazione del reato nei confronti di altre donne.
Solo un mese fa, a Catania, era finito in manette un cartomante, che con la scusa di predire il futuro violentava minori. Per fortuna anche in questo caso la vittima ha trovato il coraggio di denunciare l'aguzzino. Invece a Bari una dottoressa quella forza l'ha trovata, ma solo dopo 9 mesi. E ora lo stupratore rischia di farla franca. «Una delle modifiche alla legge da attuare quanto prima - sottolinea Lina Caputo, avvocato cassazionista - è relativo al termine entro il quale presentare denuncia-querela, che deve essere portato da 6 mesi a 2 anni. Bisogna considerare i tempi tecnici necessari alla vittima per metabolizzazione un trauma di questa portata.
A volte la donna deve poter ricostruire la propria vita lontana dal carnefice e solo allora trova forza e serenità per denunciare. Non bisogna dimenticare che un dolore di questo genere può essere equiparato a un lutto».
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