Tim ed Enel, i nemici amici che cableranno tutta l'Italia

Conti e Starace preparano la gara 5G. Ma sulla rete in fibra il governo li vorrebbe presto insieme

Tim ed Enel, i nemici amici che cableranno tutta l'Italia

I protagonisti della finanza alla prima giornata del Forum Ambrosetti ieri sono stati due storici frequentatori della kermesse di villa d'Este: Fulvio Conti, ex numero uno Enel e oggi presidente Telecom, e Francesco Starace, ad della stessa Enel. Il primo è stato incalzato sulla riapertura delle ostilità tra il socio francese Vivendi e il fondo Elliott, che Conti ha voluto alla presidenza del gruppo di tlc privato finito negli ultimi giorni sotto tensione in Piazza Affari, dove il titolo è sceso a poco più di 50 cent (ieri ha ripreso fiato con un +1%). Il secondo, Starace, guida un gruppo controllato dal Tesoro e ieri ha annunciato che, con Open Fiber, cablerà 4 milioni di case entro l'anno. La società opera nella banda ultralarga, ed è partecipata pariteticamente da Enel e Cdp; ma quest'ultima è anche grande socio di Tim, al 5%.

Starace ha chiuso il finanziamento, ottenuto da 14 banche, pari a 3,5 miliardi che saranno a disposizione già da novembre. Il prossimo passo sarà la gara del 5G a cui la società intende partecipare. Come Tim, che riunirà il cda lunedì per dare il via libera all'offerta che va consegnata entro il 10 settembre. Investiamo ogni anno più di 1,9 miliardi in ricerca e sviluppo, è chiaro che dobbiamo partecipare, è parte integrante della nostra strategia, ha detto ieri Conti. Ma i due big, Conti e Starace, oggi impegnati nel duello tra pubblico e privato, potrebbero ritrovarsi uniti a uno dei prossimi Forum proprio nel fare la rete: fondere Open Fiber con la rete Telecom, separata dai servizi di telefonia.

Lo scorso 3 agosto in un'intervista al Sole 24 Ore Conti ha condiviso il principio della rete come monopolio naturale che, quindi, dovrebbe essere unica: Duplicare è uno spreco: non è efficiente creare doppi binari, doppia rete elettrica, acquedotto. Non discuto le motivazioni che sono dietro la spinta a investire fuori dal contesto delle proprie attività, ma credo che in qualche modo sia un tema sul quale bisognerà ragionare, ha detto poco più di un mese fa. Aggiungendo che il ministro competente, Luigi Di Maio, guarda al settore con molta attenzione e questo mi sembra positivo. Quanto a Open Fiber, Starace sa che non può limitarsi solo alla fibra, che viene posata dalla società, ma è di Infratel.

Il futuro

della rete è sul tavolo del governo che nella partita entra anche attraverso Cdp, controllata dal Tesoro e socio Tim. Il dossier potrebbe essere affrontato già dopo la legge di stabilità, ma la battaglia sarà sul prezzo.

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