Tira aria da Minculpop per i media del nostro Paese

Tira aria da Minculpop per i media del nostro Paese

«Da domani meno intervento». Matteo Renzi ha parlato e da Palazzo Chigi è partita l'indicazione di come i media nazionali si debbano regolare nell'occuparsi dell'eventualità di un'azione militare in Libia. Al comando quegli stessi giornali e quelle stesse testate televisive, che avevano dato per scontata la partecipazione del nostro Paese ad una qualche iniziativa bellica nello scatolone di sabbia per sconfiggere l'Isis e riportare la legge e l'ordine tra Tripoli e Tobruk, hanno incominciato a fare una decisa marcia indietro. «L'intervento? Non più urgente ma prematuro. Non più necessario ma controproducente.

Non più utile per la pace ma destinato solo a moltiplicare i pericoli di terrorismo in casa nostra ed a far divampare una ventata di anticolonialismo capace di ricompattare le cento tribù libiche contro l'invasore italiano». Insomma, da «domani meno intervento!». Il ché può essere anche comprensibile e giustificabile alla luce delle tante complessità e difficoltà legate ad una qualche forma di guerra in Libia. Se non fosse che l'indicazione venuta da Palazzo Chigi è risultata essere del tutto simile alla famosa velina del Minculpop inviata ai giornali italiani all'indomani della polemica tra il regime fascista ed il Vaticano a proposito del ruolo dell'Azione Cattolica: «Da domani meno Papa».

Durante tutto il secondo dopoguerra quella velina è stata citata ad esempio del rigido controllo esercitato dal regime sulla stampa italiana e dell'ottusa obbedienza conformistica con cui il mondo dell'informazione dell'epoca aveva reagito all'ordine perentorio proveniente dal vertice del governo. Ed ora? A parte ogni considerazione sull'opportunità o meno che i nostri soldati vengano inviati in Libia a difendere gli interessi nazionali (e magari anche e soprattutto quelli internazionali di americani, francesi ed inglesi) non c'è da preoccuparsi se la storia si ripete ed il governo Renzi si comporta come il governo Mussolini quando si tratta di inviare direttive alla stampa italiana da eseguire il più rapidamente possibile? Tutti sono pienamente consapevoli che con la patata bollente libica c'è il rischio di bruciarsi le mani.

Ma perché adottare comportamenti di stampo autoritario per costringere i giornali a frettolose marce indietro per giustificare le incertezze, le contraddittorietà ed il sostanziale

dilettantismo di un governo chiaramente non attrezzato per affrontare problemi internazionali di particolare gravità? Forse per dare ragione alla tesi secondo cui quando la storia si ripete le tragedie si trasformano in farse?

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