Titanic, il mistero del messaggio in bottiglia. È di una 12enne, ma nessuno sa se sia vero

Il vetro è dell'epoca, la grafia lascia dubbi. La Francia attende e si commuove

Titanic, il mistero del messaggio in bottiglia. È di una 12enne, ma nessuno sa se sia vero

La parola definitiva sulla sua autenticità si avrà probabilmente prima dell'estate. Nel frattempo la Francia si commuove comunque per la lettera nella bottiglia datata 13 aprile 1912 e firmata Mathilde Lefebvre. La data è quella della vigilia del più celebre naufragio della storia, l'inabissamento del Titanic partito da Belfast, Irlanda del Nord, destinazione New York, e affondato il 14 aprile nell'Oceano Atlantico, a circa 780 chilometri dall'isola di Terranova, quando mancavano poche migliaia di chilometri all'arrivo. E il messaggio è conciso e lapidario: «Lancio questa bottiglia in mare, dobbiamo arrivare fra qualche giorno a New York. Se qualcuno la trova, avvertite la famiglia Lefebvre a Liévin», si legge nella missiva scritta a mano e ritrovata in una spiaggia del Canada nel 2017, chissà se davvero lanciata dal ponte del Titanic. Mathilde è una ragazzina francese di 12 o 13 anni che si trovava a bordo del transatlantico e rimase vittima del naufragio come tanti altri passeggeri di terza classe. Ma davvero quella lettera è sua?

Su questo si interrogano da quattro anni gli esperti. Ma i risultati parziali degli studi dell'Università del Québec (Uqar) non offrono ancora certezze sull'autenticità del documento. I dubbi sono ancora molti. E la lettera in bottiglia potrebbe essere frutto dell'iniziativa di qualcuno che ha voluto di proposito beffare i posteri. Secondo gli ultimi rilievi scientifici, la fabbricazione è compatibile con quella di inizio Novecento, come lo è la qualità e l'analisi chimica del vetro. Anche l'inchiostro sembra databile 1912. Eppure nulla esclude che un falsario possa essersi procurato vetro, tappo e carta dell'epoca e aver utilizzato un inchiostro contraffatto. Insomma c'è sempre il sospetto che si tratti di una bufala. Tanto più che la grafia della giovane sembra troppo evoluta per una ragazzina della sua età, con qualche tratto diverso (per esempio la lettera «b») rispetto a quelli dell'epoca. Anche in questo caso, tuttavia, non è da escludere che la giovane possa aver chiesto a qualche adulto di tradurre per lei in parole il suo messaggio, circostanza che ipotizzano alcuni grafologi e che spiegherebbe le differenze rispetto ai tratti tipici di una dodicenne di quel tempo.

Ad attendere con impazienza, in Francia, i risultati definitivi degli studi, sono gli eredi della famiglia Lefebvre. Mathilde era infatti in viaggio con quattro dei suoi nove fratelli e con la madre. Il padre Franck viveva già Oltreoceano con i cinque figli maggiori e a fatica era riuscito a mettere da parte il denaro per pagare il biglietto al resto della famiglia, nella speranza che presto si sarebbero riuniti. Speranza letteralmente naufragata.

Durante le ricerche per il ritrovamento dei suoi figli l'uomo fu persino catturato dal servizio immigrazione degli Stati Uniti ed espulso visto che era entrato sotto falso nome. È morto nel 1948, all'età di 77 anni, con il cruccio di recuperare tracce della sua famiglia.

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