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Tonelli sotto inchiesta: "Sciopero della fame"

Tonelli sotto inchiesta: "Sciopero della fame"

La questura di Bologna ha aperto un'inchiesta disciplinare a carico del segretario generale del Sap (Sindacato autonomo di Polizia), Gianni Tonelli, «per aver accusato», come si legge nel documento di notifica, «il Capo della Polizia, direttore generale della Pubblica sicurezza, prefetto Franco Gabrielli, di fare politica effettuando propaganda elettorale dall'alto dello scranno di una simile funzione», di fare «delle passerelle in tutta Italia per incontrare il personale, con altre finalità rispetto a quelle dichiarate», di aver «violato in modo irrimediabile la verginità istituzionale del dipartimento della polizia».

Il provvedimento nasce da una lettera che Tonelli aveva pubblicato su un quotidiano nazionale segnalando che il prefetto Stefano Gambacurta aveva prestato il suo volto al Movimento 5 stelle «parlando in maniera ufficiale in un video che in apertura riporta la pubblicità per la campagna elettorale». Tonelli si interrogava sul perché Gabrielli non intervenisse. Il segretario del Sap ha chiarito: «Ho esercitato delle libertà fondamentali denunciando un fatto oggettivamente grave e per questo vengo ingiustamente punito. Ecco perché lancio oggi uno sciopero della fame che andrà avanti a oltranza e che ha le stesse finalità di protesta di quello che feci nel 2016 per 61 giorni». A sostegno dell'iniziativa di Tonelli si sono schierati il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia), l'onorevole Nicola Molteni (Lega) e Marisa Grasso, vedova di Filippo Raciti, poliziotto ucciso nel 2007 in seguito a scontri fuori dallo stadio di Catania in occasione del derby con il Palermo.

«Le leggi ha detto la vedova Raciti devono tutelare chi ci tutela».

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