Toninelli svolta sul telefonino. "Via la patente se lo usi in auto"

Il ministro dei Trasporti all'attacco degli smartphone. Poi si appella a "cambio di mentalità" e "sensibilità"

Toninelli svolta sul telefonino. "Via la patente se lo usi in auto"

L'obiettivo è condivisibile: diminuire gli incidenti stradali (che invece sono in costante crescita) provocati dall'uso sconsiderato del telefonino mentre si sta al volante. A ipotizzare sanzioni più severe - fino «al ritiro della patente» - è il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. D'accordo con lui sono anche gli automobilisti che però preferirebbero passasse una linea più morbida, magari con una «sospensione a tempo» della patente» al posto del ritiro definitivo. Ma lui, il pentastellato Toninelli, non demorde: «Nei casi più gravi la patente va ritirata». Ma non è detta l'ultima parola. Nella sua intervista al Mattino di Napoli, infatti, Toninelli sembra prenderla alla larga: «Stiamo ragionando su un inasprimento delle sanzioni. Ma prima ancora di una scelta sulle norme, servono più controlli e una doverosa opera di sensibilizzazione culturale». Circonlocuzione che vuol dire tutto e nulla. Toninelli, nel suo ragionamento, assomiglia più a un filosofo o a uno psicologo che a un pragmatico legislatore: «È necessario cambiare la mentalità dell'intera comunità e, in particolar modo dei giovani, se si vuole davvero arrivare a risultati concreti in questo ambito. Quello dell'uso degli smartphone mentre si guida è un fenomeno grave, soprattutto perché ha a che fare con le nostre abitudini più radicate e con l'idea, errata, che in fondo certe cose possano accadere solo agli altri». Saggi principi, benché un ministro dovrebbe «parlare» con le leggi, non attraverso teoriche dichiarazioni d'intenti. Peccato che quando si ha che fare con il M5s la deriva pedagogica sia sempre dietro l'angolo. E dire che il problema è grave. Arzigogolarci su serve a poco, utili sarebbero invece norme più chiare e severe. Qui in gioco c'è la vita. Troppi gli incoscienti che mettono a repentaglio la propria e l'altrui incolumità, per lo sfizio di usare il telefonino mentre si è al volante. Una follia sempre più dilagante.

Secondo i dati del Consiglio di sicurezza nazionale, ripresi dal Corriere della Sera, il 27% degli incidenti automobilistici dello scorso anno sono stati causati dall'uso del cellulare alla guida. Secondo l'Aci, in Italia, 3 incidenti su 4 sono dovuti alla distrazione, spesso conseguenza proprio dell'uso dello smartphone: «Circa il 20% degli automobilisti chiama o manda messaggi mentre guida», spiegano gli esperti dell'Aci. La Polizia stradale ricorda che «attualmente, per la guida col cellulare è prevista una sanzione che va da 161 a 646 euro, con la perdita di 5 punti dalla patente. Se si ripete la stessa infrazione entro due anni, scatta la sospensione della patente da uno a tre mesi». Spesso però le sanzioni vengono ridotte o annullate in tribunale, quando i giudici richiedono prove schiaccianti per collegare l'incidente all'uso del cellulare.

Intanto Toninelli ribadisce: «Prima ancora di una scelta sulle norme, servono più controlli e una doverosa opera di sensibilizzazione culturale, specie tra i giovani. Senza un cambio di mentalità, i risultati saranno sempre parziali». Intanto, nell'attesa del «cambio di mentalità» e della «sensibilità culturale», i morti aumentano.

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