Politica estera

La top model e il politico, guerra sulla libertà di muoversi

Il ministro Ben-Gvir: «Il mio diritto superiore a quello degli arabi». Bella Hadid lo attacca. Lui insiste

La top model e il politico, guerra sulla libertà di muoversi

Ascolta ora: "La top model e il politico, guerra sulla libertà di muoversi"

La top model e il politico, guerra sulla libertà di muoversi

00:00 / 00:00
100 %

Sono volate parole di fuoco tra il ministro israeliano per la sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, politico di estrema destra, e la top model palestinese Bella Hadid. L'indossatrice ha infatti criticato le forti osservazioni del ministro in tivù sui palestinesi in Cisgiordania. In un'intervista all'inizio della scorsa settimana in seguito a due attacchi mortali contro israeliani nei territori, Ben-Gvir ha sostenuto: «Il mio diritto, il diritto di mia moglie e dei miei figli, di circolare in Giudea e Samaria è più importante della libertà di movimento per gli arabi», ha affermato usando il nome biblico della Cisgiordania. «Il diritto alla vita viene prima della libertà di movimento», ha continuato. Rivolgendosi poi a Mohammad Magadli, noto conduttore televisivo arabo-israeliano che era in studio, il ministro ha aggiunto: «Mi dispiace, Mohammad. Ma questa è la realtà».

Hadid, che ha padre palestinese, ha condiviso un estratto dell'intervista di Ben-Gvir con i suoi 59,5 milioni di follower su Instagram, e ha replicato: «In nessun luogo, in nessun momento, soprattutto nel 2023, una vita dovrebbe avere più valore di quella di un altro. Soprattutto semplicemente a causa dell'etnia, della cultura o per puro odio». Hadid ha anche pubblicato un video del principale gruppo israeliano per i diritti B'Tselem che mostra soldati israeliani nella città di Hebron, mentre dicono a un residente che ai palestinesi non è permesso camminare in una certa strada perché è riservata agli ebrei. «Questo ricorda qualcosa a qualcuno?», ha chiesto Hadid.

Ben-Gvir ha risposto con rabbia al post: «Vi invito a Kiryat Arba, per vedere come viviamo, come ogni giorno vengono assassinati qui ebrei che non hanno fatto nulla di male a nessuno nella loro vita», ha scritto il ministro su X. Ben-Gvir vive nell'insediamento di Kiryat Arba vicino a Hebron, la più grande città palestinese. La sua dichiarazione in televisione ha suscitato critiche diffuse poiché è stata interpretata dai suoi detrattori come prova del fatto che Israele si sta trasformando in un sistema di apartheid che cerca di mantenere l'egemonia ebraica dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo.

Ma non è finita qui. Manifestanti si sono accalcati fuori dalla casa di Ben-Gvir per condannare le sue dichiarazioni. Lo slogan «Mi dispiace, Mohammad» è diventato virale ed è stato pubblicato insieme a video di violenza da parte di israeliani contro i palestinesi. Il primo ministro Benjamin Netanyahu è intervenuto e ha difeso i commenti di Ben-Gvir. Ha affermato in particolare che Israele «consente la massima libertà di movimento» in Cisgiordania. I militanti palestinesi, ha spiegato Netanyahu, «approfittano di questa opportunità per uccidere donne, bambini e famiglie israeliane tendendo loro imboscate in determinati punti su diverse rotte».

«Questo è ciò che intendeva il ministro Ben-Gvir», ha precisato infine il premier.

Commenti