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Torino archivia l'ideologia 5s. Il sindaco appoggia la Tav

È stato lui ad aprire i lavori della Cig- la conferenza intergovernativa sulla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione

Torino archivia l'ideologia 5s. Il sindaco appoggia la Tav

Torino. Archiviata l'era dei 5 Stelle, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, si riappropria del progetto della Tav, marcando in maniera tangibile la differenza rispetto agli ultimi cinque anni del governo targato Chiara Appendino. È stato lui ad aprire i lavori della Cig- la conferenza intergovernativa sulla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione -, noncurante della protesta degli irriducibili e pochi - No Tav. «La Torino-Lione è un'infrastruttura essenziale per il territorio», ha precisato il primo cittadino, ribadendo come la sua scelta di essere presente alla conferenza non sia «un atto simbolico, ma la volontà di sottolineare il pieno e totale sostegno dell'amministrazione di Torino alla realizzazione dell'opera. Questa infrastruttura sarà un'opportunità di sviluppo e aiuterà la ripresa economica e la ripartenza delle rispettive aree». Parole lontane anni luce dalla presa di posizione del governo a trazione 5Stelle, sempre pronto a non urtare la sensibilità di chi considera l'Alta Velocità non solo inutile ma anche dannosa per il territorio, e che spesso ha anche chiuso un occhio sui modi violenti della protesta. Lo Russo ha anche cercato di cogliere i favori degli ambientalisti: «Non esiste sviluppo se non c'è sostenibilità ambientale. L'economia deve essere giusta ed equa e climaticamente sostenibile e le strutture di trasporto pubblico sostenibili, come la Tav, devono produrre una diminuzione dei gas serra. Non ci devono essere solo obblighi economici, morali, ma anche ambientali». La città di Torino- e quindi l'Italia - con la riunione numero 62 della Cig, dopo i dieci annidi stop targati Appendino, rientra così nell'Osservatorio che sancisce la collaborazione tra il governo francese e quello italiano che fino ad ora era spesso rimasto fermo. «Noi rientriamo nell'Osservatorio perché la linea è fondamentale ed essenziale per Torino, per il Nord Ovest e per il Paese. L'Osservatorio - ha detto Lo Russo - deve essere un luogo di dialogo delle comunità locali: qui si devono individuare le opere che accompagnano lo sviluppo, anche per quanto riguarda la tratta nazionale». Un segnale nei confronti della Val di Susa, dove verranno spesi 200 milioni per ammodernare la vecchia linea ferroviaria. Al momento ci sono dieci cantieri aperti e in Piemonte sono in corso interventi per la costruzione del tunnel di base per il passaggio dei treni. Nel 2022 verranno assegnati i lavori da un miliardo di euro per la realizzazione di questa parte dell'infrastruttura e, ha ribadito il presidente della Commissione intergovernativa per l'opera Paolo Foietta, il primo viaggio sarà inaugurato nel 2031.

Anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, vede con favore «la nuova posizione del Comune di Torino, una posizione di garanzia».

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