Elezioni Amministrative 2021

Torino chiude la stagione 5s. E il centrodestra è in partita

I grillini crollano sotto il 10%. Al ballottaggio vanno Lo Russo per Pd e sinistra, Damilano per i moderati

Torino chiude la stagione 5s. E il centrodestra è in partita

Ancora non si sa chi ha vinto a Torino, ma di certo si sa chi ha perso: il Movimento 5 stelle. La percentuale al di sotto del 10 per cento la dice lunga su cosa pensano i torinesi di come la grillina Chiara Appendino ha amministrato la città. Dei tredici candidati in corsa per la poltrona da primo cittadino, al ballottaggio di domenica 17 e lunedì 18 ottobre vanno Paolo Damilano, sostenuto dal centrodestra unito, e Stefano Lo Russo per il centrosinistra «classico», cioè senza M5s. Le proiezioni, con una copertura di 241 seggi scrutinati su 919, danno in testa Lo Russo con una percentuale intorno al 42 per cento, seguito da Damilano con il 39,8 per cento.

Per l'appuntamento con il secondo turno, la ricerca di possibili alleanze è partita ben prima del voto e si vedrà se l'Appendino terrà fede a quanto detto pochi mesi prima dell'appuntamento elettorale: «L'unico scenario - aveva ribadito - che mi sento di escludere al 100 per cento è che M5s appoggi il Pd al ballottaggio. I matrimoni combinati non funzionano, o si costruisce un progetto politico prima, in cui tutti credono, che crea coinvolgimento, oppure non funzionano certamente in dieci giorni tra primo e secondo turno». In questi giorni si capirà se i 5 stelle la pensano ancora così dopo questa débâcle.

Di certo Lo Russo non si è dimenticato delle parole dell'ex sindaco e, con il ballottaggio in tasca rilancia con una frecciata ai grillini: «Non vogliamo fare nessun apparentamento, non ci sono esigenze per farlo, ma soprattutto abbiamo una cosa che si chiama coerenza e in politica credo sia molto importante».

Soddisfatta del risultato Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d'Italia, che ha commentato: «Il ballottaggio è una vittoria, il centrodestra mancava a questo appuntamento da tempo». Per quanto riguarda i voti alle liste, il centrodestra unito supera il 30 per cento, scavalcando il Pd che si ferma sotto il 28 per cento, ossia due punti in percentuale in meno rispetto alle ultime elezioni.

Ottimo il risultato della lista civica Damilano Sindaco che, al suo debutto nelle urne, si è aggiudicata una percentuale che sfiora il 13 per cento e si conferma il secondo partito più votato nella città sabauda. Sale Fratelli d'Italia, che ha raddoppiato il consenso rispetto all'ultima votazione del 2016, con una percentuale che supera il 10 per cento. Subito dietro con una manciata di voti in meno si posiziona la Lega, sul 9 per cento. Dato in salita rispetto a cinque anni fa, quando la Lega di Salvini era ancora Lega Nord, e ottenne il 5,79. Del sei per cento è invece la percentuale di Forza Italia.

Le Amministrative 2021 saranno ricordate anche per il record negativo dell'affluenza alle urne: dal Comune di Torino, i dati ufficiali parlano del 48,06 per cento degli elettori che si è recato a votare, con un calo di oltre nove punti rispetto alle elezioni amministrative del 2016, quando la percentuale aveva superato il 57. Particolarmente bassa l'affluenza nelle Circoscrizioni che raggruppano le zone più periferiche del capoluogo piemontese. La bassa affluenza ha interessato soprattutto le periferie nord della città, che nel 2016 avevano votato in maggioranza per Chiara Appendino, la sindaca uscente del M5s che ha scelto di non ricandidarsi. Secondo le prime analisi molti di quegli elettori si sono astenuti invece di votare il centrodestra come era avvenuto alle Europee del 2019. Evidentemente il M5s ha puntato su una candidata, come Valentina Sganga, considerata troppo vicina all'ala più radicale del Movimento.

In questi giorni si tesseranno le tele delle alleanze, perché la storia di Torino, con un politico navigato come Fassino in vantaggio al primo turno, travolto dalla semi sconosciuta Chiara Appendino, insegna che il ballottaggio non è un secondo tempo, ma una nuova partita.

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