“Mi chiamo Riccardo. Quella vicino a me nel mio letto a farmi le coccole è la mia mamma. Sono un ragazzino disabile. Non parlo, non cammino, non posso fare nulla in autonomia. Sono fortunato anche perché vivo a Torino, città governata da cinque anni da Piero Fassino, attento e sensibile alle situazioni come la mia”. A scriverlo su Facebook è Maurizia Rebola madre di un disabile di 14 anni e direttrice del Circolo dei Lettori di Torino, una delle iniziative culturali più importanti del capoluogo piemontese. “Mi auguro che Fassino possa continuare a essere il nostro sindaco, - si legge ancora nel post - perché io e la mamma ci fidiamo molto di lui. Con Piero Fassino siamo in buone mani! Se potessi votare, al ballottaggio sceglierei FASSINO!”.
Le critiche al post su Fassino
Poche ore dopo la pubblicazione del messaggio, accompagnato da una foto della madre accanto al figlio sorridente, sono partiti gli insulti rivolti alla Rebola, compagna di Valerio Saffirio, spin doctor di Fassino. Questo particolare è stato il motivo principale delle critiche ricevute sul profilo di Riccardo. “Tuo marito porta a casa lo stipendio da Fassino e tu fai finta di essere una mamma come le altre, che dice quanto bravo è il sindaco”, scrive un utente, mentre un altro commenta: “Senza parole, come lo è anche l’ignaro Riccardo. Che vergogna fare campagna elettorale con una persona incapace di intendere e di volere”. Qualcuno, invece, assolve la Rebola con un ‘così fan tutti’, riferendosi a Maurizio Ferraro, padre di Chiara, una ragazza autistica che è stata candidata alle primarie del Pd.
La diretta interessata, dal canto suo, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma per lei parla, con La Stampa, un’amica: “Maurizia è una libera cittadina, madre di un bimbo che ama e per cui ha speso la vita. Ha diritto di esprimersi come tutti noi. Contro di lei e contro Riccardo è stata fatta solo discriminazione gratuita”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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