Roma Dal dolore per la scomparsa dell'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl alla soddisfazione per la celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma. A quasi un anno dall'inizio del suo mandato il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, stila un bilancio del suo lavoro e di quello del Partito popolare europeo in una fase davvero complessa per l'Europa, attraversata da venti contrastanti e spinte alla frantumazione, culminate nel voto per la Brexit del Regno Unito nel giugno scorso.
E il ruolo chiave per garantire l'unità della Ue resta affidato al Ppe che, rileva Tajani nel suo intervento «è riuscito ad imprimere la sua impronta su tanti dossier di rilievo». Tra le iniziative cruciali che hanno visto il Ppe in prima linea Tajani, sottolinea l'impegno di Artis Pabriks per l'approvazione del Ceta, l'accordo economico e commerciale con il Canada siglato nel febbraio scorso. Prezioso anche il lavoro di Monika Hohlmeier per l'approvazione della direttiva sulla lotta la terrorismo. Disposizioni che hanno aggiornato tutte le norme europee relative ai reati di terrorismo, ampliando il potere d'azione anche rispetto alle nuove minacce. L'impegno del Ppe ha contato anche sul fronte dell'emergenza migratoria per la quale si cominciano a dare risposte concrete come il nuovo meccanismo permanente per la redistribuzione dei migranti e la revisione degli accordi di Dublino affinché ci sia una più equa collocazione dei migranti rispetto ai paesi di primo approdo. Tajani, che oggi incontrerà il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, sottolinea anche come grazie all'impegno per una comunicazione più diretta ed immediata delle iniziative della Ue «gli sforzi comincino a dare i loro frutti». Si registra un aumento dell'8 per cento del gradimento dei cittadini nei confronti delle istituzioni europee dopo anni di trend negativo.
Sul fronte più delicato, quello della Brexit, Tajani ritiene si debba essere inflessibili e rispettare i patti stipulati tra il premier inglese, Theresa May, e il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker all'inizio di dicembre che tra l'altro prevedono un confine «non rigido» tra le due Irlande. «Abbiamo un accordo di massima tra noi ed il Regno Unito - afferma Tajani -.
Quell'accordo è vincolante e deve essere attuato alla lettera in tutte le sue parti, in particolare sull'Irlanda. Se così non dovesse essere le discussioni sulla seconda fase non potranno avere inizio».Tajani con il Ppe guarda già alle prossime elezioni del Parlamento previste per il maggio del 2019.
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