Torna in piazza il popolo del no al green pass. Oggi sono previste manifestazioni in oltre venti città - da Roma a Genova, da Napoli a Milano e Torino - contro il provvedimento del governo che dal 6 agosto prevede l'obbligo del certificato vaccinale per accedere a ristoranti, sport e luoghi al chiuso. Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese promette però una stretta sui cortei non autorizzati: «Parliamo di manifestazioni estemporanee e non organizzate, quindi non c'è protocollo che tenga per far fronte - dice da Venezia a margine del comitato provinciale per l'ordine pubblico - il governo non può che essere per le regole e per le manifestazioni autorizzate, anche per gestire piazze che possono creare problemi di ordine pubblico: ovvio che diversamente vengono identificati e denunciati anche per rispetto delle regole sanitarie». Quanto all'entrata in vigore dell'obbligo del green pass la titolare del Viminale annuncia un piano di controlli: «Abbiamo organizzato un incontro a livello di gabinetti tra Interno, Salute e Difesa, per cercare di capire come organizzare controlli più precisi sul certificato sanitario. Parlo soprattutto degli aeroporti, quindi quando vengono persone da fuori».
E ieri a Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli un'altra protesta organizzata questa volta da da Tni Italia (Tutela nazionale imprese). Con uno slogan ben preciso: «Siamo ristoratori, no controllori». I titolari chiedono al governo di esonerare i ristoratori dai controlli sul green pass che tra pochi giorni sarà obbligatorio per mangiare all'interno dei locali: «Siamo pronti a fare la nostra parte, come abbiamo fatto fin dall'inizio, sensibilizzando le persone e informandole. Non siamo però disponibili ad un'operazione di controllo. Quella la fanno le forze dell'ordine, i vigili, i controllori sui treni. Noi vogliamo fare solo il nostro mestiere». E un ristoratore del Salento che si era mosso in autonomia chiedendo il green pass ai clienti all'ingresso è stato costretto a sporgere denuncia per gli insulti ricevuti. Molti anche a sfondo no vax. Ieri la Fondazione per la Medicina Sociale e l'Innovazione Tecnologica - ha diffuso uno studio realizzato con l'Università di Tor Vergata sui contenuti online sui vaccini e sulle fake news: secondo il rapporto tra marzo e maggio 2021, i No Vax sui social sono più che raddoppiati (+136%). Tra i contenuti potenzialmente fake uno su due riguarda la pericolosità degli effetti avversi (49,3%) dei vaccini. Circa 417mila utenti seguono pagine, canali o gruppi no-vax. Numeri comunque molto contenuti.
E a proposito di no vax è stato travolto dalle polemiche il consigliere regionale del Lazio, Davide Barillari, ex M5s, che ha puntato una pistola contro il suo braccio nel corso di una conferenza stampa: «Questa è una roulette russa, e sei proprio tu a voler premere il grilletto, se sono fortunato ho solo un poco di febbre, se sono sfortunato ictus celebrale, trombosi e morte. Vaccinarsi con un vaccino sperimentale non è un dovere morale, caro Mattarella, è ignoranza». Immediata l'ondata di indignazione: «Barillari si scusi: i vaccini stanno salvando il mondo. Le pistole no», commenta il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti . «Questa volta ha superato il limite - scrivono i consiglieri del M5s - un comportamento vergognoso, auspichiamo seri provvedimenti».
Anche il governatore leghista Luca Zaia punta il dito contro chi «dice che il virus non esiste e che è un complotto. Incuranti del fatto che i vaccini funzionino».
E sulla presenza di alcuni esponenti del Carroccio nelle piazze no green pass precisa: «Un discorso è discutere legittimamente sull'obbligatorietà, come fa il segretario Salvini. Altra cosa è farsi portatori di una linea in cui io assolutamente non mi identifico. E mi rifiuto di pensare che sia quella del partito».
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