nostro inviato a Viareggio (Lucca)
La Toscana, all'apparenza, sembra avere meno problemi di altre Regioni del Nord (Veneto ed Emilia in primis) in tema di profughi. Ma è solo un'impressione di chi ne visiti le marine da Grosseto fino a Massa. In realtà, le città d'arte più belle del nostro Paese come Firenze, Pisa, Lucca e Siena sono sottoposte a uno stress non da poco.
Le cifre ufficiali parlano di 5mila migranti accolti fino a fine giugno, ma le «quote» previste per la stagione estiva indicano in 700 il numero di nuovi arrivi per ciascuno dei mesi di luglio, agosto e settembre. In autunno, pertanto, il numero potrebbe superare i 7mila. Per preservare le spiagge, come detto, si sono scelte soluzioni diverse, ma a rischio. Sono stati, infatti, collocati nel centro di Lucca proprio vicino alla Torre Guinigi, famosa per gli alberi sulla sommità. Il governatore Enrico Rossi ha scelto immobili, spesso di appartenenza delle Asl, per offrire accoglienza ai migranti. Eppure l'edificio Asl di Arliana, in provincia di Lucca, era stato messo all'asta qualche anno fa a 3,5 milioni di euro (poi scesi a 3,2) in modo da consentire all'ente di recuperare parzialmente le spese per costruire un nuovo ospedale.
Nel capoluogo è stata già destinata Villa Basilewsky che si trova proprio di fronte ai giardini della Fortezza da Basso, mentre non poche proteste ha scatenato la destinazione di 12 appartamenti a un centinaio di rifugiati a Ponte di Mezzo che si trova nella zona di Novoli, area di nuova espansione della città. Qualche giorno fa i residenti si erano riuniti per decidere come comportarsi con il Comune (guidato dal renziano Dario Nardella) ma i movimenti per la casa hanno bloccato la riunione in nome del diritto all'abitazione per tutti. Occorre comunque ricordare che i rifugiati hanno prestato aiuto in occasione dell'ultimo nubifragio che ha colpito Firenze.
Anche a Livorno e a Massa sono stati reperiti alloggi nei centri storici delle città. Pisa sembrerebbe fare eccezione, ma fino a un certo punto. I container destinati agli immigrati sono stati spostati da poco tempo verso il parco di San Rossore, una delle aree naturalistiche più belle della Toscana. Il discorso è sempre lo stesso: finché attorno al singolo rifugiato ruoterà un business da 35 euro al giorno per garantirgli vitto e alloggio, la politica non potrà cambiare passo.
«La scelta del governatore Rossi è stata quella di dislocare i rifugiati in più luoghi in modo tale da garantire la partecipazione anche a tante piccole cooperative di assistenza anziché premiare sempre le più grosse», spiega Giovanni Donzelli, consigliere regionale di opposizione di Fdi. «Noi - aggiunge - stiamo conducendo ispezioni per evitare che si verifichino situazioni paradossali come quella degli immigrati ospitati in un 4 stelle con wi-fi». Le falle non mancano. Ad esempio, a San Giovanni d'Asso, paesino di 900 anime della Val d'Orcia è in arrivo qualche decina di profughi che in una realtà così piccola è destinata inevitabilmente a creare scompiglio. Va detto che se si è risparmiata la Versilia e anche la rinomata Montecatini, altre località conosciute come Pescia non si sono salvate. In alcuni casi, sono gli albergatori stesi a offrirsi perché il rifugiato copre un posto che altrimenti resterebbe vuoto.
Eppure in Toscana c'è chi pensa che quei 549mila destinati dal governatore Rossi a trovare le nuove sistemazioni avrebbero potuto essere destinati altrimenti.
Ma è anche una questione romana. «Ci sono molti rifugiati che scompaiono poco dopo essere arrivati a destinazione, molti dicono che siano fuggiti versi altri Paesi e se invece restassero qui per delinquere?», si chiede Donzelli preoccupato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.