Non si illude di portare via mezza Lega, o di fare una scissione (molti tosiani stanno già trattando la resa), anzi è consapevole di dover ricominciare da un nuovo progetto, ma dentro il Carroccio, nelle condizioni in cui si trova, non ci vuole più stare. Tosi è ancora formalmente segretario della Liga veneta ma si sta muovendo già come leader di un movimento politico alternativo. Il sindaco di Verona sta incontrando i suoi fedelissimi, ed è in contatto con i prossimi alleati del suo progetto di centrodestra liberale (Ncd, il partito di Passera), ormai quasi pronto per essere annunciato: una lista Tosi alle regionali, in Veneto, con lui come candidato alla presidenza. Contro Luca Zaia, dunque, e contro la «sua» Lega nord. L'unico scenario che potrebbe ribaltare la decisione già presa è altamente improbabile, al limite della fantascienza. Il segretario Salvini - con cui ormai il rapporto è totalmente logorato - dovrebbe chiamarlo per una resa totale su tutto, cioè concedere a Tosi di correre con una lista civica sua, permettergli di andare avanti con la sua fondazione i Fari (decretata incompatibile con la militanza nella Lega dal consiglio federale) e ritirare il commissariamento sulle liste elettorali, lasciando carta bianca a Tosi per decidere le candidature. Rimangiarsi tutto, insomma. Un'ipotesi, per chi conosce un po' Salvini, difficile da vedere avverata. E in fondo è anche quella che non spera Tosi, che sarebbe costretto a restare in una Lega Nord, che considera ormai il passato. Il futuro è un movimento moderato, che come obiettivo finale ha quello di proiettare Tosi nella futura leadership del centrodestra dopo Berlusconi. Una sfida che comporta anche possibili bagni di sangue elettorali, che Tosi mette in conto, ma senza che questo basti a fargli cambiare idea.
L'attivismo di Tosi è letto come un segnale inequivocabile: «Uno che sa di dover sciogliere la Fondazione non va in giro a fare eventi come sta facendo lui.
Vuol dire che ha già fatto la sua scelta e ormai è fuori dalla Lega Nord», commenta Manuela dal Lago, ex deputata, componente della segreteria della Liga veneta, anti-tosiana di ferro. Domani, quando scadrà l'ultimatum, il sindaco (socio fondatore della sua Fondazione) diventerà a tutti gli effetti incompatibile con il Carroccio.PBra
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