Roma Con una iperbole quella che inizia potrebbe essere presentata come la settimana della verità per Forza Italia, il momento in cui fare chiarezza sulla governance futura attraverso un confronto allargato tra i massimi dirigenti. Quel che è certo è che nel tavolo delle regole - fissato per giovedì - Giovanni Toti, Mara Carfagna, Antonio Tajani, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini saranno costretti a uscire dalla modalità dei messaggi a distanza, dettati tramite social e agenzie e saranno costretti a parlarsi e confrontarsi. I due coordinatori presenteranno ciascuno un proprio piano di rilancio del partito. La deadline per chiudere le regole sarà fissata per fine settembre. Il congresso realisticamente potrebbe svolgersi a dicembre.
La questione cruciale resta quella delle primarie che Toti vorrebbe fare e anche in fretta, se possibile in autunno, piegando le resistenze interne al partito, e le vorrebbe nella modalità più aperta possibile. «Io farò le primarie di centrodestra con chiunque le vorrà fare» ha detto sabato al Teatro Brancaccio. «Mi auguro che Forza Italia le voglia fare per migliorare se stessa e tornare a crescere. Spero che Forza Italia ci sarà. Questo partito se non farà qualcosa, semplicemente scomparirà. Vorrei fosse chiaro che non sto parlando di primarie di Forza Italia ma di primarie aperte a tutti. La classe dirigente del partito deve abituarsi all'idea di convivere in un luogo più largo con più persone. Non possiamo più fare la parte della formica con la Lega che è un elefante».
Sulla formula delle primarie aperte Mara Carfagna, parlando con il Corriere della Sera, non nasconde le sue perplessità, tracciando un perimetro più stretto: «Mi sembra che sul punto Toti abbia idee un po' confuse. Le primarie di Fi, dovrebbero essere riservate «agli iscritti di Forza Italia. Da allargare, semmai, ai cittadini che, al momento del voto, accettano di iscriversi al partito anche versando una somma simbolica», perché «dobbiamo rivitalizzare un partito senza rischiare incursioni esterne che lo indebolirebbero». Sulla possibilità che Toti, nel caso non vengano decise le primarie, arrivi a una scissione, Mara Carfagna risponde diplomatica: «Questo lo deve chiedere a lui. Intanto io non ho visto alcuna tendenza alla scissione, che pure era stata paventata, nella sala del Brancaccio, e neppure ho sentito toni provocatori o bellicosi. Ho notato viceversa energie positive».
La vicepresidente della Camera questa settimana sarà stabilmente al partito dove terrà incontri con gli amministratori locali e i responsabili dei dipartimenti, concentrandosi soprattutto sui contenuti. Ha già parlato con Renato Brunetta e Renata Polverini per buttare giù le sue proposte sulle ricette economiche e sul lavoro, così come preparerà un documento sulla giustizia e uno sul Sud.
Il lavoro sugli amministratori locali sarà sviluppato di concerto con Marcello Fiori. Il tutto accompagnato da un progetto di ascolto degli amministratori locali che la porti ogni weekend in una città diversa e ne consolidi la leadership.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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