Toti indagato per truffa allo Stato. "Un teorema offensivo e infondato"

Il fascicolo sull'assunzione di un gestore balneare. L'ex governatore "trasecolato": "Basta fango"

Toti indagato per truffa allo Stato. "Un teorema offensivo e infondato"
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Come un fulmine a ciel sereno, dopo i mesi difficili già trascorsi per l'indagine che lo ha costretto a dimettersi da governatore della Liguria, arriva un'altra tegola giudiziaria su Giovanni Toti. Indagato, con il suo ex assessore Giacomo Giampedrone, che fa anche parte della nuova giunta Bucci come titolare della Protezione civile, per truffa ai danni dello Stato. Emerge ora, a distanza di tempo, un altro troncone dell'inchiesta della Procura di La Spezia, poi passata a Genova, che nel maggio scorso aveva portato Toti agli arresti per corruzione e terremotato la Regione. Questa volta l'accusa riguarderebbe un contratto di assunzione firmato da Toti, prima sotto forma di co.co.co, poi a tempo determinato e ciclicamente rinnovato, che secondo i pm spezzini - che hanno già trasmesso il fascicolo in queste settimane ai colleghi genovesi - a un membro dello staff politico di Giampedrone, Davide Marselli, anche lui indagato. Oltre a essere stato collaboratore politico di Giampedrone, è anche gestore di uno stabilimento balneare di Ameglia a due passi dalla residenza dell'ex presidente. L'accusa ipotizza che Marselli non abbia mai svolto i compiti per i quali era stato assunto, e che non si sia quasi mai recato a Genova, indicata nel contratto come sede di lavoro, a fronte di un compenso fra gli 8 mila e gli 11.500 euro annui. Per i pm i circa 80mila euro lordi incassati, compenserebbero in realtà quanto Giampedrone e Toti avrebbero «risparmiato» per frequentare lo stabilimento e il ristorante gratuitamente. «Basta fango ora, come non ho preso un euro per me dai fondi politici - commenta Toti - men che meno ho pagato pranzi con soldi che non fossero i miei».

Un teorema «offensivo e infondato», commenta Stefano Savi, legale dell'ex governatore, che sottolinea come ancora una volta «ci siamo trovati con la notizia dell'indagine sui siti web», pubblicata dal Secolo XIX. Toti «è letteralmente trasecolato. Ogni presenza sua e della sua famiglia allo stabilimento è stata regolarmente pagata. Appare singolare che i pagamenti, per lo più fatti con strumenti tracciabili, non siano stati riscontrati vista la mole di indagini che lo hanno coinvolto». Quanto alla presunta natura fittizia del lavoro di Marselli, «l'attività di supporto politico è stata svolta con scrupolo ed era nota a tutti. La posizione ricoperta da Marselli con un contratto ritenuto regolare dalla Regione, è comune alla situazione di altre decine di persone». È una prassi che il governatore firmi i contratti dei collaboratori politici. Ma mentre nei mesi scorsi infuriava l'inchiesta per corruzione, i pm di La Spezia hanno proseguito a fari spenti le verifiche, sentendo funzionari e dipendenti regionali.

Giampedrone in una nota spiega di non vedere «alcun profilo illecito, trattandosi di un contratto di lavoro predisposto e verificato puntualmente, come per tutti gli altri collaboratori con la stessa mansione, dagli uffici regionali. Se poi l'ipotesi di reato è quella di avere anche un rapporto di amicizia con quel collaboratore e di aver frequentato uno stabilimento balneare, mi risulta tutto ancora più paradossale».

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