Toti scalpita: "Va svecchiata la leadership azzurra"

Il presidente ligure si smarca: "Strutture novecentesche, Fi si apra agli amministratori locali"

Toti scalpita: "Va svecchiata la leadership azzurra"

Roma L'incarico di formare il governo spetta al centrodestra perché è questa la coalizione che ha vinto le elezioni. Ma al suo interno è giunto il momento di fare «una riflessione sulla leadership». Giovanni Toti scalpita. Con i toni pacati che sono propri del suo temperamento scandisce concetti inequivocabili. «Credo che in questa legislatura nel centrodestra una riflessione vada fatta. Credo che nei partiti, almeno nel mio, ci siano strutture vecchie, novecentesche, con leadership che devono mettersi in discussione, aprirsi alla base - ragiona il presidente della Liguria -. Ci sono molti amministratori locali, talenti amministrativi, cresciuti in questi anni nei comuni e nelle regioni che si sentono esclusi». Insomma Toti scalpita e d'altronde non è la prima volta che il governatore insiste sulla necessità di «ristrutturare» Forza Italia. E ora che l'asse con Matteo Salvini è sempre più saldo Toti sembra deciso a sfruttare la congiuntura favorevole.

Toti condivide le scelte della coalizione sui passi da fare nei prossimi giorni a cominciare dalla scelta dei presidenti delle Camere «Se la Lega avrà diritto all'indicazione della premiership mi sembra equilibrato che una Camera vada alle opposizioni e una Camera vada all'altra forza politica», dice Toti che non grida allo scandalo di fronte all'ipotesi di un esecutivo con i grillini, anche se solo allo scopo di cambiare la legge elettorale. «Un governo con i 5 stelle? È una soluzione anche se per me la prima ipotesi resta un governo di centrodestra - insiste Toti -. Ma se non è possibile allora certamente non si può lasciare il paese allo sbando. Ma le ipotesi subordinate sono più corte nel tempo e devono portare a un nuovo confronto elettorale». Insomma sarebbe un esecutivo a breve scadenza con l'unico scopo di riformare il sistema di voto. «Questo Parlamento farebbe bene a mettere mano alla legge elettorale perché ha evidenziato dei limiti di governabilità», osserva Toti.

Impossibile pensare ad una collaborazione più ampia con i Cinque stelle visto che «il centrodestra non può abdicare» al suo programma elettorale che prevede «abbattimento della pressione fiscale, sicurezza delle città e delle periferie, fine degli sbarchi, rapida gestione della crisi del terremoto». E visto che il programma dei grillini «è molto distante dal nostro e non si sposta» Toti si dice convinto del fatto «che la strettoia sia piuttosto angusta per riuscire a fare qualcosa per i cittadini di questo Paese».

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