Tracollo M5s, pure Sabrina De Carlo molla Conte: "È troppo a sinistra"

La deputata friulana lascia il Movimento 5 Stelle e punta il dito contro Conte. Poi l’elogio al leghista Fedriga: “Un interlocutore affidabile”

Tracollo M5s, pure Sabrina De Carlo molla Conte: "È troppo a sinistra"

Tempi duri per il Movimento 5 Stelle. Abbandonato dal Partito Democratico dopo la caduta del governo Draghi, Conte ha dovuto fare i conti con un’altra batosta. Il riferimento è chiaramente al no alla deroga al tetto dei due mandati, che ha negato la ricandidatura a diversi big e fedelissimi di Giuseppi. Da quel momento – ma anche prima, basti pensare alla scissione guidata da Di Maio – è iniziata l’emorragia di parlamentari. Tanti, tantissimi gli addii. L’ultimo è arrivato nelle scorse ore, quello di Sabrina De Carlo.

Eletta deputata alle politiche del 2018, Sabrina De Carlo è membro dal 2018 della I Commissione Affari Costituzionali e ha fatto parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. La politica di Latisana, inoltre, fa parte della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. Un volto importante per il Movimento 5 Stelle, attivo dal 2014 in qualità di responsabile della comunicazione presso il gruppo consiliare grillino alla Regione Friuli-Venezia.

Ora Sabrina Di Carlo ha deciso di salutare il M5s e le motivazioni sono piuttosto chiare. Intervenuta ai microfoni del Piccolo, la deputata friulana ha accusato Conte di aver sbilanciato il Movimento a sinistra. “Non mi ricandido”, per il futuro “si vedrà”, ha rimarcato. E non sono mancati gli elogi nei confronti del governatore leghista della sua regione, Massimiliano Fedriga:“Un interlocutore affidabile vicino ai problemi reali della gente”.

L’ennesimo grattacapo per l’autoproclamato avvocato del popolo. Dalla scissione dimaiana in poi, il Movimento 5 Stelle ha perso molti protagonisti della sua breve storia politica.

Dal ministro D’Incà all’ex titolare dello Sport Spadafora, passando per l’ex capogruppo Crippa e la “madre” dei banchi a rotelle Lucia Azzolina, fino a Niccolò Invidia e Federica Dieni. Una polveriera, semplicemente.

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