La luna di miele tra gli italiani e Giuseppe Conte, se mai fosse iniziata, sembra sia giunta a termine. Finiscono anche i migliori matrimoni, figurarsi quelli imperfetti e così ira che l'ex premier fa i conti con il Paese reale, le reazioni dei cittadini non sono particolarmente positive. È soprattutto al nord che Giuseppi incontra maggiori ostacoli alla sua marcia per il consenso, visto che a (quasi) ogni sua uscita viene accolto da un tappeto di fischi e di critiche.
È successo pochi giorni fa a Desio ed è successo nuovamente a Torino sabato pomeriggio verso le 16. Non una gran scelta di tempo, e di luogo, per Giuseppe Conte, costretto a condividere la piazza con i manifestanti no Green pass che si preparavano alla manifestazione delle 18. Da una parte c'erano i partecipanti alla protesta, circa 1000 persone, dall'altra i supporter dell'ex premier, in visita nel capoluogo sabaudo per visitare il mercato coperto.
L'incontro tra le due fazioni ha generato il caos quando i manifestanti no Green pass hanno esposto uno dei loro striscioni: "Conte traditore, Torino non ti vuole". A quel punto è esploso il caos a piazza Palazzo con un acceso scontro, fortunatamente non fisico, tra le parti mentre polizia e carabinieri tenevano sotto controllo la situazione. Sono volati insulti a tempo di slogan, il tutto mentre con i telefoni venivano riprese le scene della lite, in alcuni casi trasmesse in diretta live sui social. Sono i nuovi mezzi della propaganda politica. Ma mentre le due fazioni venivano alla lite, Giuseppe Conte si defilava dalla piazza e, quindi, dai suoi sostenitori per entrare dal retro a porta Palazzo. Durante la visita al mercato coperto di Torino, l'intero spazio è stato interdetto al pubblico per evitare le contestazioni all'ex premier.
Sembrano ormai finiti i tempi in cui Giuseppe Conte scendeva in piazza e trovava ad attenderlo persone adoranti. Anche le Bimbe di Conte, il famoso gruppo di groupies nato poco prima del lockdown, che durante la prima ondata della pandemia è cresciuto esponenzialmente, sembra essersi dissolto. L'ex premier ora fa i conti con il Paese reale e la percezione è che l'alto gradimento ostentato fino a pochi mesi fa sia ormai solo un lontano ricordo. Sono bastati pochi mesi lontano da palazzo Chigi a Conte per farsi dimenticare.