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La trappola sulle banche che il premier nasconde

Non sarà facile per il premier Giuseppe Conte tenere fede all'accordo di maggioranza sulla riforma del Mes e dare sostanza al "punto di caduta", cioè al compromesso con i Cinque stelle annunciato dalla deputata M5s Barbara Lezzi.

La trappola sulle banche che il premier nasconde

Non sarà facile per il premier Giuseppe Conte tenere fede all'accordo di maggioranza sulla riforma del Mes e dare sostanza al «punto di caduta», cioè al compromesso con i Cinque stelle, annunciato dalla deputata M5s Barbara Lezzi. Ieri, dopo il Consiglio europeo di giovedì che ha sbloccato la trattativa sul bilancio Ue del 2021-2027, si è tenuto il vertice tra i capi di governo dell'area euro. Organismo che ha competenza diretta sul Meccanismo europeo di stabilità, che riunisce appunto i Paesi che hanno adottato la moneta unica. L'Eurosummit ha accolto con soddisfazione l'accordo raggiunto all'Eurogruppo del 30 novembre sulla riforma del Mes e sull'introduzione anticipata del salvagente finanziario di ultima istanza per la risoluzione delle banche. L'anticipo del backstop è stato ottenuto dall'Italia grazie al pressing del ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. «Un importante passo avanti, prepara la strada per l'ulteriore rafforzamento dell'unione monetaria e dell'unione bancaria», si legge nella dichiarazione finale della riunione dei capi di Stato e di governo dell'area euro.

L'Eurosummit chiede un «piano di lavoro graduale e con scadenze fisse» per «completare l'unione bancaria». Ma il documento non cita il sistema unico di garanzia dei depositi. Quell'Edis (European deposit insurance scheme) che è alla base del compromesso tra Conte e il M5s. La risoluzione di maggioranza impegna il governo a realizzare lo schema di garanzia. Le conclusioni dell'Eurosummit confermano quanto sia difficile raggiungere questo obiettivo. Il conto di un fallimento per il governo potrebbe arrivare a gennaio, quando il Parlamento dovrà ratificare il trattato sul Mes.

Le banche saranno al centro delle trattative in Europa nei prossimi mesi.

Ieri l'Eba, l'Autorità bancaria europea nel rapporto annuale sulla valutazione del rischio del settore ha esortato gli istituti di credito dell'Eurozona a tagliare i costi, e «quelle che hanno già esaurito lo spazio di manovra per ridurli nella loro dimensione stand-alone senza raggiungere ancora un livello di redditività sostenibile, potrebbero optare su aggregazioni e acquisizioni per sfruttare le potenziali sinergie di costi». AnS

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