Nel dibattito sull'eccidio di via Fani e sulla uccisione di Moro, dominato da intellettuali di sinistra fermi ai loro stereotipi, s'è dimenticata la trattativa per Moro, condotta da Craxi, dall'hotel Raphael. Il Psi il giorno prima della sua uccisione aveva approvato lo scambio umanitario. La Dc il giorno della fine di Moro si riunì per deliberare se associarsi al Psi o sceglier la linea della fermezza del Pci, gradita a Mosca. Il ministro dell'Interno ombra del Pci, Pecchioli, legato a Mosca aveva detto «per noi Moro è praticamente morto. Non si tratta con le Br, perché non possono esser riconosciute come soggetto politico». Moro sosteneva una linea catto-comunista d'alleanza col Pci, che somigliava a quella dei comunisti del dissenso di Praga, soppressa dai carri armati sovietici. Il compromesso storico di Berlinguer, sponsorizzato da Andreotti e altri Dc comportava apertura all'Unione Sovietica in cambio dell'austerità, con un modello neo corporativo con le contro parti industriali. A Craxi e a me suo consigliere non piaceva la linea di Berlinguer, l'opposto del socialismo liberale craxiano e del mio liberal socialismo né quella di Moro, che comportava un nuovo comunitarismo cattolico dirigista. Ma a Craxi, che nel suo burbero decisionismo era in realtà un buono, l'idea di sacrificare Moro alla ragion di stato in contrasto col socialismo umanitario pareva mostruosa. Ma aveva bisogno di convincersi che salvare Moro con una trattativa non era una concessione all'obbiettivo di metter in difficoltà i comunisti e a un buonismo contrario alla legalità. Nelle lettere che Moro indirizzava ai democristiani, li implorava di non compiere «il sacrificio degli innocenti in nome di un astratto principio di legalità». Craxi si rivolse a me, per documentarsi sulle teorie sul tema. Io gli diedi il libro del filosofo Giuliano Pontara «Se il fine giustifica i mezzi» basato sul principio «prima l'uomo, poi lo Stato», che giustificava la trattativa. E ne scrissi su Critica sociale aggiungendo la teoria dell'escalation per cui il sangue chiama sangue. Nella trattativa con gli emissari delle Brigate rosse, che mandavano messaggi al Raphael, che il ministro dell'Interno Cossiga lasciava passare, Moro veniva scambiato con una terrorista definita malata terminale. Oltre a una parte delle Br, che cinicamente voleva un riconoscimento come nuova sinistra, era per lo scambio Lotta Continua, che non voleva più uccidere. Moro aveva scritto ai fautori della fermezza «Il mio sangue ricadrà su di voi». Il comando Br gli sparò.
Il compromesso storico cadde. Ma ci fu anche un'altra ragione per la sua fine. Il Pci non voleva votare lo Sme, padre della moneta unica europea. Il Psi di Craxi optò per l'astensione. Esso fu approvato e iniziò l'era Psi-Dc degli anni '80.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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