«La trattativa» fa litigare Caselli e la Guzzanti

È guerra aperta tra l'ex procuratore Giancarlo Caselli ( nella foto in alto ) e l'attrice e regista Sabina Guzzanti ( in basso ). Nel film La Trattativa presentato alla recente mostra del cinema di Venezia, la Guzzanti rappresenta Caselli, all'epoca procuratore a Palermo, come una macchietta poco autoritaria e per nulla autorevole. In particolare, in occasione dell'arresto di Totò Riina, Caselli viene mostrato come responsabile della mancata perquisizione del covo del capo dei capi, oggetto, appunto, di uno dei misteri della presunta tratttiva Stato-mafia. Caselli non ci sta, e in una lettera al Corriere , e prima ancora al Fatto quotidiano (dove peraltro scrive il figlio Stefano che si è sempre posto su posizioni No Tav in contrapposizione con il padre) scrive: «Il rischio è di vedere appiattita la mia attività antimafia – mi sembra legittimo pretendere di non essere dileggiato gratuitamente». Caselli arrivò in una Sicilia ancora sconvolta dall'assassinio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di quanti erano con loro a Capaci e in via D'Amelio e secondo lui «raccontare con tecnica da “cabaret” la pagina oscura della mancata sorveglianza (certamente non addebitabile alla Procura) e della mancata perquisizione del covo di Riina è offensivo e non può cancellare né far dimenticare gli importanti positivi risultati ottenuti in quei 7 anni». In definitiva, Caselli sentenzia che il film è «un pessimo servizio alla rigorosa e completa ricostruzione di quanto realmente accaduto che l'autrice del film ritiene essere rigorosa e completa».

Un duro sfogo cui Sabina Guzzanti ha replicato con altrettanta durezza chiedendo: «Come mai una volta appurato che il Ros non ha rispettato le direttive della procura provocando quella che il dottor Scarpinato nel film definisce “una delle più gravi perdite del patrimonio investigativo degli ultimi anni”, la procura di Palermo, che lui guidava, ha aspettato tanti anni prima di aprire un'inchiesta contro Mori?». Un duro botta e risposta sul red carpet veneziano. E uno spottone per il film appena uscito.

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