Tre ciclisti uccisi travolti da un'auto: 130 casi da gennaio. "Ora più sicurezza"

Il gruppo preso in pieno da una Lancia. Indagato il conducente. Due si salvano

Tre ciclisti uccisi travolti da un'auto: 130 casi da gennaio. "Ora più sicurezza"
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Erano usciti presto, insieme, come facevano ogni domenica per allenarsi prima che il sole fosse troppo caldo. Erano un gruppo di cinque amici che condividevano la passione per le due ruote, quella che ieri mattina ha ucciso tre di loro, investiti da un'auto mentre pedalavano sulla strada provinciale 231 in provincia di Bari.

Le vittime del tragico incidente stradale sono Antonio Porro, Sandro Abruzzese e Vincenzo Mantovani. Erano di Andria e facevano parte dell'associazione sportiva Ciclo Avis, quella dei donatori di sangue. Un tema che gli stava molto a cuore e che li univa come quello per il ciclismo.

Verso le 8,30 di ieri, su un tratto di strada che avevano percorso chissà quante volte, uno dietro all'altro, a testa china sul manubrio per lo sforzo, la tragedia all'altezza di Terlizzi, in direzione sud. Una Lancia Delta guidata da un uomo di 32 anni residente a Corato ma di origini ruvesi, li ha presi in pieno, senza lasciare scampo a tre di loro. Illesi gli altri due. Dei "miracolati", secondo i soccorritori che si sono trovati di fronte ad una scena terribile.

Dopo l'urto l'auto è finita contro il guardrail una decina di metri più avanti. Ferito l'uomo al volante, che nell'impatto contro il guardrail ha sfondato il parabrezza. È stato portato in codice rosso al Policlinico di Bari. È sotto choc, la Procura di Trani lo ha indagato per omicidio stradale plurimo. L'inchiesta dovrà accertare perché abbia perso il controllo della macchina piombando sul gruppo di ciclisti.

Soltanto due di loro sono riusciti ad evitare l'impatto, per gli altri non c'è stato scampo, sono deceduti sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia locale di Terlizzi e Ruvo di Puglia e i carabinieri, che indagano per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Per ore la provinciale 231, in direzione Bari, è stata chiusa al traffico per consentire i rilievi e la messa in sicurezza dell'area. I mezzi coinvolti sono stati messi sotto sequestro.

"Una tragedia che lascia sgomenti", per il primo cittadino di Terlizzi, Michelangelo De Chirico. Commossa la sindaca di Andria, Giovanna Bruno: "Provo solo immenso dolore. Penso e ripenso al bene di questi nostri concittadini, profuso attraverso la splendida realtà associativa dell'Avis. Mi stringo, nel silenzio, al dolore immane dei parenti, per questa tragedia che ha portato via un pezzo di noi tutti, con violenza atroce". Delle vittime la sindaca ha voluto ricordare non solo "l'amore per la due ruote e per lo sport" ma anche "le iniziative condivise, la campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue non più tardi di qualche settimana fa".

Un dramma senza fine quello dei ciclisti morti sulle strade. Con la tragedia di ieri nel barese sale a 130 il numero degli appassionati delle due ruote deceduti da inizio anno sulle strade italiane. Undici soltanto negli ultimi quindici giorni, secondo i dati dell'Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, che con lo specifico Osservatorio Sapidata-Asaps conta e geolocalizza tutti i sinistri mortali con le biciclette. Dodici gli incidenti provocati da pirati della strada. La Lombardia è in testa alle regioni con più vittime (32 i ciclisti morti), seguita dall'Emilia-Romagna con 22 e dal Veneto con 16. "Un inizio di agosto terribile sulle strade italiane per utenti vulnerabili come i ciclisti", commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni, invitando alla prudenza.

Per il comitato regionale pugliese della Federazione Ciclistica Italiana la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane è un'autentica emergenza: "Non

possiamo più assistere in silenzio a tragedie, che si ripetono con sconcertante frequenza. Stiamo lavorando attivamente per promuovere la cultura della sicurezza e il rispetto reciproco tra tutti gli utenti della strada".

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