Tre paroline aggiunte da Renzi per salvare il papà della Boschi

Nel cdm del 10 settembre, a cui era presente pure la Boschi, il governo aggiunge "del creditore sociale" alla legge in vigore. Così papà Pier Luigi è salvo

Tre paroline aggiunte da Renzi per salvare il papà della Boschi

Gli è bastato aggiungere tre paroline e Matteo Renzi ha salvato il papà di Maria Elena Boschi. La decisione è stata presa in quel Consiglio dei ministri del 10 settembre quando a parlare dei guai delle banche italiane era presente, in clamoroso conflitto di interessi, anche il ministro per le Riforme. Nella "nuova" legge è così spuntata la dicitura del creditore sociale. Tanto è bastato a rendere i creditori impotenti. Per rivalersi sulla fallimentare Banca Etruria dovranno aspettare l'intervento di un commissario straordinario indicato dalla Banca d'Italia e nominato formalmente con un atto del Tesoro (quindi del governo).

Come spiega molto bene Franco Bechis su Libero, l'articolo 72 del Testo unico bancario (Tub) delineava già molto bene cosa sarebbe accaduto agli amministratori di una banca commissariata. "L'esercizio sociale di responsabilità contro i membri dei disciolti organi amministrativi e di controllo ed il direttore generale, nonché dell'azione contro il soggetto incaricato della revisione legale dei conti o della revisione - era scritto nella vecchia normativa - spetta ai commissari straordinari, sentito il comitato di sorveglianza, previa autorizzazione della Banca d'Italia". Con la "scusa" di recepire la direttiva europea sul bail in, Renzi mette mano all'articolo 72 del Testo unico bancario. Lo fa, appunto, nel Consiglio dei ministri del 10 settembre. Tra i presenti c'è pure la Boschi. "L'esercizio sociale di responsabilità contro i membri dei disciolti organi amministrativi e di controllo ed il direttore generale, nonché dell'azione del creditore sociale contro il soggetto incaricato della revisione legale dei conti o della revisione - c'è scritto nel nuovo articolo 35, comma 3 del decreto legislativo 16 novembre 2015, numero 180 - spetta ai commissari straordinari, sentito il comitato di sorveglianza, previa autorizzazione della Banca d'Italia". L'aggiunta è minima: del creditore sociale. Ma bastano queste tre paroline a rendere impotenti i creditori lasciati in braghe di tela dai vertici di Banca Etruria.

"Fino a quando il consiglio dei ministri presieduto da Matteo Renzi alla presenza di Maria Elena Boschi non inserisce queste tre paroline che si aggoiungono al testo unico bancario in vigore - spiega Bechis su Libero - i creditori sociali di Banca Etruria a norma dell'articolo 2394 del codice civile potevano proporre l'azione di responsabilità nei confronti del presidente della banca, Lorenzo Rosi, del vicepresidente Pier Luigi Boschi e degli altri consiglieri

di amministrazione dell'istituto". Per esempio i creditori sociali avrebbero potuto rifarsi sulle proprietà mobiliari e immobiliari di papà Boschi. Con la nuova legge, invece, hanno le mani legate.

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