Tre scioperi al giorno: all'Italia va il record delle astensioni

I dati del 2023 registrano 1.129 agitazioni (la metà nei trasporti). In crescita quelli solo proclamati

Tre scioperi al giorno: all'Italia va il record delle astensioni
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Difficile difenderci dall'etichetta del Paese degli scioperi. Una prova? Le statistiche confermano che nel 2023 sono stati effettuati 1.129 scioperi (di cui il 40% nei trasporti pubblici). Praticamente tre al giorno, compresi Natale, Pasqua, Ferragosto e Capodanno. Siamo sicuramente lontani dagli anni duri dei conflitti sociali quando a inizio anni Settanta, e precisamente nel 1971, si sono registrati più di 5.500 scioperi di cui ben 3.605 nel settore industriale. Si tratta, però, di un dato in crescita, almeno rispetto all'anno precedente. Non tanto per gli scioperi concretamente effettuati (soltanto uno in più rispetto al 2022) quanto per quelli proclamati: 31 in più.

I dati sono stati esposti ieri durante l'annuale relazione alla Camera dei deputati della Commissione di garanzia sugli scioperi. «L'andamento della conflittualità richiede di essere osservato senza trarre conclusioni affrettate - avverte Paola Bellocchi, presidente di questo organismo indipendente -. Il dato quantitativo esposto rappresenta la mera somma aritmetica di tutte le astensioni (generali, nazionali, locali, settoriali, delle prestazioni straordinarie e accessorie, etc.), attuate da varie sigle sindacali, a volte separatamente per la stessa giornata, incluse le forme di protesta dei lavoratori autonomi.

La portata dei dati viene formalmente amplificata dall'essere riferiti a proclamazioni separate, ma non coincide (per eccesso, anche notevole) con le effettive giornate interessate da azioni di sciopero».

Più utile, semmai, è sottolineare - come fa la stessa Bellocchi nella sua relazione - l'efficacia deterrenza delle sanzioni poste dalla legge 146, la norma che regola l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali a difesa dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Nel 2023 sono state effettuate 254 indicazioni preventive di possibile illegittimità dell'astensione dal lavoro su un totale di 1648 proclamazioni, quindi pari al 15%, ed esse hanno avuto un tasso di osservanza pari al 96%. La violazione segnalata più frequentemente ha riguardato la regola della rarefazione oggettiva, «la cui gestione pratica è molto complessa anche per le stesse organizzazioni proclamanti». Su 1.129 scioperi effettuati nel periodo in esame, 920 hanno una dimensione locale, ben oltre l'80%. «Si tratta di rivendicazioni originate dalla gestione quotidiana dei rapporti di lavoro - prosegue la presidente della Commissione - (cronica carenza di personale, distribuzione dei carichi di lavoro, turni, lavoro straordinario, riconoscimento di indennità), che moltiplicano le occasioni di conflitto».

C'è una sola ragione di sciopero per la legge ha dato, «giustamente» come ricorda la Bellocchi , una corsia preferenziale agli scioperi originati da proteste per rivendicare la sicurezza sui luoghi di lavoro (l'articolo 2 spiega infatti che in questo caso non è previsto l'obbligo di preavviso e di indicazione della durata, ma solo la garanzia dei servizi minimi sui quali gli

utenti possono in ogni caso contare). E il pensiero va a un'altra tragica statistica. Le denunce di infortunio mortale sul lavoro nel 2023 (fonte Inail) sono state infatti 1.041 (dieci anni prima nel 2013 erano state 1.175).

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