Treviso, migrante positivo contagia tre agenti. E ora indaga la Procura

Focolaio nell'ex caserma che ospita richiedenti asilo: in due mesi si è passati da 2 a 250 casi

Treviso, migrante positivo contagia tre agenti. E ora indaga la Procura

Il virus si nutre di ammassi di umani. E noi gli diamo da mangiare. Quale migliore assembramento se non un centro migranti. Già. Ora il centro più infetto d'Italia è il centro d'accoglienza dell'ex caserma Serena di Treviso. Un maxi focolaio tra i migranti che finisce sul tavolo della procura. È stato aperto un fascicolo, al momento senza iscrizioni nel registro degli indagati né ipotesi di reato, sul caso dei migranti e operatori risultati positivi al covid. In poco meno di due mesi i positivi sono passati da 2 a 257, con i richiedenti asilo che di starsene chiusi non ne vogliono sapere.

Già una decina di giorni fa la situazione era degenerata. Due i blitz. Prima i richiedenti asilo avevano lanciato mobili, brandine, distrutto computer. Poi a dare il meglio era stato un ventisettenne gambiano, finito in manette. I positivi erano 136. Nel giro di pochi giorni sono oltre 250. La tensione è nata dalla decisione di tenere all'interno della struttura tutti i migranti, non solo i positivi. Così sabato 1 agosto il gambiano ha minacciato il personale medico. Ha preso e strattonato medico e infermiera, poi si è scagliato contro mobili, computer, stampante, e non contento ha afferrato due spranghe di ferro cercando di colpire gli uomini della Polizia di Stato, intervenuti in tenuta antisommossa. Ha cercato di fuggire. Ma è stato arrestato. Anzi. Durante la colluttazione ha infettato un agente. Gli altri due sono in isolamento fiduciario. Dopo l'episodio uno dei tre poliziotti ha manifestato i sintomi tipici del contagio da covid. Risultato: tampone positivo. Immediato il tampone anche per i suoi colleghi. Per loro, il primo test ha dato esito negativo ma il successivo ha ribaltato il risultato. Ora sono in attesa del terzo.

Il prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, ribadisce che la situazione è sotto controllo. «Da lì non deve uscire più nessuno fino a quando non saranno tutti negativi - dice al Giornale il sindaco di Treviso Mario Conte - la cooperativa non è in grado di dividere i positivi dai negativi perché gli ospiti non vogliono. Io intendo chiedere i danni allo Stato. Abbiamo chiesto sacrifici ai nostri cittadini e oggi questa situazione danneggia la nostra città. Tutti ci chiamano perché Treviso risulta la città più contagiata d'Italia. Il danno è incalcolabile». La situazione è preoccupante, soprattutto per la salita esponenziale delle positività in così poco tempo. Intanto il segretario della Lega, Matteo Salvini, durante un comizio a San Vincenzo (Livorno), spara a zero. «Gli italiani sono tenuti sotto ostaggio, a distanza e mascherinati e intanto fanno sbarcare migliaia di balordi che fanno quello che vogliono, vanno dove vogliono, sputazzano, infettano. E basta, e basta: se le regole ci sono dovrebbero valere per tutti».

Immigrati che scappano. Dei 54 fuggiti dall'hot spot di Pozzallo ne sono stati rintracciati sette. Sette su 54. Dal centro accoglienza di Isnello in provincia di Palermo sono scappati in sette. Tre di loro sono stati rintracciati.

«Si ingrossa ancora di più - tuona il senatore leghista Stefano Candiani - l'inaccettabile elenco di immigrati che fuggono dai centri. Pozzallo, Lampedusa, Siculiana, Messina, Palermo, Porto Empedocle, Caltanissetta, Partinico: ecco i nomi del fallimento della Lamorgese».

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