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Tridico senza vergogna. L'Inps è un disastro su bonus, aiuti e Cig ma lui pensa soltanto a raddoppiarsi la paga

In pieno lockdown a metà aprile ha portato il suo stipendio da 62mila a 150mila euro annui. Sotto la sua guida l'ente ha collezionato una serie di flop, dal click day per i 600 euro anti-Covid alle pensioni. E 30mila lavoratori aspettano ancora ...

Tridico senza vergogna. L'Inps è un disastro su bonus, aiuti e Cig ma lui pensa soltanto a raddoppiarsi la paga

Un bel balzo in avanti. Da 62mila euro all'anno a 150mila. A tanto corrisponde l'aumento di stipendio di cui beneficerà il presidente dell'Inps Pasquale Tridico. È tutto scritto nero su bianco in un regolare decreto interministeriale del 7 agosto, firmato dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Tutto nasce da una legge del marzo 2019, durante il governo Lega-M5s, che ha riformato la governance degli istituti di previdenza, Inps e Inail, ripristinando i consigli di amministrazione e mettendo fine alla gestione commissariale dei due enti. Nel documento dell'agosto scorso si adeguano quindi i compensi degli organi di vertice. 150mila euro annui lordi per i presidenti, 40mila euro per i vicepresidenti e 23mila euro per i consiglieri di amministrazione. Spicca il nome di Tridico, economista vicino ai Cinque Stelle, che nella fase commissariale percepiva 62mila euro all'anno. Una progressione di più del doppio dello stipendio precedente, quindi. E un 50% di retribuzione in più rispetto al suo predecessore Tito Boeri, che guadagnava 103mila euro all'anno. Il percorso che porta a far lievitare la paga di Tridico parte dal 7 aprile, nel momento più duro del lockdown dovuto al Coronavirus, quando una nota del capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro guidato dalla grillina Catalfo comunica all'Inps l'ammontare dei nuovi stipendi. Il cda dell'Istituto si riunisce il 22 aprile e adotta le disposizioni. Ma si scatena la polemica sulla questione che ha suscitato più indignazione. Ovvero la presunta retroattività dell'aumento. Nel decreto interministeriale si legge che il ritocco ha effetto «dalla data di nomina del presidente, vice e consiglieri». Frase interpretata dai più come l'indicazione di una modifica retroattiva, a decorrere dalla nomina di Tridico, a maggio del 2019. Con tanto di arretrati da accreditare mese per mese insieme alla busta paga. Circostanza smentita sia dall'Inps, sia dal ministero del Lavoro. L'ente di previdenza in una nota della Direzione Risorse Umane spiega: «L'Inps non ha corrisposto al Presidente Tridico compensi arretrati in seguito all'emanazione del decreto del 7 agosto 2020 e, in ogni caso, gli uffici dell'Istituto non hanno mai previsto l'erogazione di un compenso arretrato al presidente per il periodo che va da maggio 2019 al 15 aprile 2020 (data di insediamento del Consiglio di Amministrazione ndr)». Anche il ministero conferma l'aumento dello stipendio ma smentisce la notizia, pubblicata da Repubblica, di un compenso arretrato di 100mila euro da accreditare a Tridico. Da Via Veneto chiariscono che il decreto interministeriale «non consente il riconoscimento di alcun "arretrato" al presidente Tridico». Quindi il nuovo stipendio decorre a partire dal 15 aprile 2020, giorno in cui si è insediato il Cda di Inps. «Il decreto interministeriale prevede i compensi del cda e del presidente da quando il cda si è insediato, ovvero aprile 2020», conferma lo stesso Tridico al sito del Fatto Quotidiano.

Di sicuro l'economista calabrese è abituato a stare al centro dell'attenzione mediatica. Considerato uno dei padri del reddito di cittadinanza, si avvicina al M5s nel 2013, quando l'attuale ministro del Lavoro Catalfo presenta la prima proposta di legge sul Rdc. Nel 2018 Luigi Di Maio lo indica come suo candidato al dicastero di Via Veneto. L'incarico sfuma dopo l'accordo di governo con la Lega, ma Tridico un anno dopo viene scelto dai gialloverdi per il vertice dell'Inps. Un'esperienza puntellata da polemiche e scivoloni. A fine marzo Tridico parla di click day per le richieste del bonus anti-Covid di 600 euro per gli autonomi. Fa marcia indietro, però non riesce a impedire il caos sul sito dell'Inps nella giornata del 1 aprile. Una valanga di domande in poche ore manda il portale in tilt. Tra problemi di accesso e dati personali divulgati, il presidente dell'Inps parla di un attacco hacker ai danni dei sistemi informatici dell'Istituto. Sempre nel periodo più difficile della pandemia in Italia, getta nel panico milioni di pensionati adombrando l'ipotesi di una mancanza di liquidità per pagare le pensioni. Subito ingrana la retromarcia e rassicura, ma intanto l'inciampo è servito. Per non parlare dei ritardi sul pagamento della Cassa Integrazione per fronteggiare la crisi del Coronavirus. Tridico resiste e il 24 maggio rilancia: «Stiamo riempiendo di soldi gli italiani». L'ultima puntata della saga va in onda venerdì.

A distanza di cinque mesi dal provvedimento sulla Cig straordinaria Covid annuncia: «Dobbiamo pagare ancora circa 30mila lavoratori, ma è una percentuale piccola».

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