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Il triste Var di Grillo sul fallo da espulsione

Il triste Var di Grillo sul fallo da espulsione

C'era una volta un Beppe Grillo pirotecnico e immaginifico che incantava i telespettatori della tv di Stato, poi gli spettatori paganti dei suoi show. E infine quello prepolitico che fino a qualche anno fa trasformava i comizi, al netto di insulti e parolacce, in spettacoli gratuiti di cabaret nelle piazze italiane.

La battuta pronta, il gusto per il colpo di scena. Oggi Giuseppe Piero Grillo, 72 anni portati peraltro bene, non riesce a riscrivere in 12 giorni un copione nato storto in partenza. Triste per un animale da palcoscenico che sapeva sfornare battute all'istante.

Il 7 settembre l'ex comico che faceva ridere fa piangere un reporter facendolo volare giù dalle scale di un bar da spiaggia a Marina di Bibbona. Il 19 settembre riprova a fare sganasciare il pubblico con la sua versione rivista e corretta dell'episodio. Sul blog beppegrillo.it pubblica un video di 5 minuti e 30 secondi per ripristinare la sua verità o meglio rimediare alla figura meschina di avere mandato al pronto soccorso un freelance che non è neppure riuscito a fargli una domanda. Il guru dei 5 Stelle usa la tecnica della contro inchiesta forse per trovare la solidarietà che di fatto non ha avuto. «Le immagini che seguono potrebbero urtare la sensibilità dei giornalisti onesti». E dai, non si è neppure ricordato che lo slogan «onestà onestà» si è trasformato in un irrefrenabile sfottò contro la nuova casta a 5 Stelle così brava a tradire ogni giorno i proclami che l'hanno portata al potere.

Lo «scoop» di Grillo per contrastare i fatti riportati dalla trasmissione «Dritto e Rovescio» di Rete 4 sono immagini inedite riprese da una telecamera di sorveglianza di fronte al locale dove è stato aggredito il giornalista Francesco Selvi. Le immagini mute non aggiungono nulla all'episodio consumatosi quasi due settimane fa. Più figure si muovono in maglietta, pantaloncini, mascherina messa alla bell'e meglio e piedi scalzi fino allo scivolone finale. Mancava solo la marcetta al piano dei film di Ridolini.

E da un'altra prospettiva si scorge comunque l'omone in maglietta nera e chioma candida che colpisce subito lo smartphone del reporter. Così come lo stesso energumeno con uno spintone fa volare Selvi sulla piattaforma sottostante facendogli fare quattro scalini di legno con uno scalpiccio irreale e pericoloso. «Oh, ma che sei pazzo davvero» mormora ansimante con accento toscano l'inviato di Paolo Del Debbio mentre atterra malamente al piano di sotto.

«Escoriazioni distorsive» titola sul blog l'autore dello spintone. Chiaro dove voglia andare a parare Grillo con il suo Var: quei giorni di prognosi, documentati al pronto soccorso, per lui sono una truffa. Sacrosanto menare un reporter, giusto andare a sindacare il referto dei medici sul ginocchio sbucciato e il trauma distorsivo. Lasciando lo sberleffo di chiusura alle note di Michele Zarrillo, quello di «cinque giorni che t'ho perso/quanto freddo in questa vita».

Cinque minuti e trenta secondi che non aggiungono nulla, se non peggiorare l'immagine e la posizione di un comico manesco che chiede l'applauso per uno show sempre più penoso ad ogni replica.

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