Tritolo sul marciapiede per rubare il bancomat Poteva essere una strage

La miccia si è spenta un attimo prima dell'esplosione Gli inquirenti: «Possibile la pista terroristica»

Tritolo sul marciapiede per rubare il bancomat Poteva essere una strage

Immaginate l'espressione del viso dell'impiegato che, ieri mattina, tirando su la serranda della Deutsche bank, si è trovato dinanzi una bomba con la miccia non del tutto consumata. Terrore e fuga in via Mascagni, una delle strade più trafficate del Vomero, quartiere collinare di Napoli.

I criminali, probabilmente, una volta fatto saltare il muro, si sarebbero impossessati della cassa continua e della cassaforte del bancomat, «gonfia» di denaro, 150 mila euro. E per prenderla non avevano esitato ad usare la bomba che, se esplosa avrebbe potuto provocare una strage.

Ma, è andata male al commando: la miccia, lunga 70 centimetri e, forse difettosa, si è spenta prima di arrivare alla bomba, un chilo di esplosivo, dello stesso genere che si usa per far «saltare» le cave.

Se fosse esplosa, della filiale della Deutsche Bank sarebbe restato ben poco. Anche l'edificio che la ospita avrebbe subito dei gravi danni. E sarebbe stata una strage, se fossero passate delle persone. Invece, «si può tirare un sospiro di sollievo, se solo il caso ha impedito alla bomba di esplodere» dice un investigatore.

Erano le 8 di ieri quando l'impiegato della DB ha fatto la scoperta. L'ordigno era stato adagiato sul pavimento, tra la serranda «a vista» e la porta blindata dell'istituto. A pochi metri il bancomat. I carabinieri hanno chiuso via Mascagni ed evacuato alcuni edifici. La bomba è stata resa innocua dagli artificieri dell'Arma, che l'hanno colpita con un cannoncino ad acqua. In serata l'ordigno è stato fatto brillare alla foce del fiume Sarno.

I carabinieri del Vomero per prima cosa hanno acquisito i filmati delle telecamere della banca e di altri negozi vicini. L'occhio elettronico quasi certamente ha ripreso gli autori del tentato assalto alla banca, mentre collocavano l'ordigno all'ingresso dell'istituto. Si potrà cosi risalire (eventualmente) non solo alla loro identità ma, anche all'ora e al giorno in cui sono entrati in azione. È probabile che abbiano agito lo scorso venerdì notte, ultimo giorno di apertura e quando il bancomat era ancora quasi pieno.

L'ipotesi dell'assalto al bancomat è la più accreditata dagli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli. Ma, non sono da escludere altre piste, «lavoriamo a tutte le ipotesi» sostiene un investigatore. Tra queste, quella terroristica, legata agli anarchici o a qualche movimento (ma, non sarebbero arrivate rivendicazioni agli inquirenti), oppure della vendetta nei confronti della Deutsche, magari per un prestito non ottenuto. Negli ultimi mesi gli assalti ai bancomat stanno diventando frequenti: era già accaduto al Banco di Napoli di Bagnoli e poi ad Aversa. I carabinieri da ieri mattina hanno intensificato i controlli nel quartiere.

Si è detto «preoccupato» Angelo Pisani, presidente di «Noiconsumatori», che ha parlato di «città abbandonata a tutti i livelli, nonostante il forte impegno di polizia e carabinieri, mentre manca una politica sociale e di sicurezza a favore dei cittadini».

Invece, il sindaco Luigi De Magistris, prima dice di non voler commentare

l'episodio poi lascia perplessi quando parla di «autunno caldo, come tanti autunni roventi, a causa delle politiche governative che continuano a non puntare alla redistribuzione del reddito e alla tutela delle fasce deboli».

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